Per Di Maio è Ko, il M5s capitalizzerà il tonfo di consensi
I vertici pentastellati temono il voto, visto quanto raccontano i sondaggi
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Per il M5s le cose sono messe malissimo. Deputati, senatori e vertici pentastellati temono le elezioni anticipate: il movimento diventato forza di governo è stato capace di dimezzare il proprio consenso in poco più di un anno (dal 32 al 17%), con un’emorragia di 6 milioni di voti.
Per il movimento fondato da Beppe Grillo e capitanato da Luigi Di Maio non sembra esserci un modo per uscirne bene. Il vicepremier Matteo Salvini “sta giocando d’azzardo con la vita degli italiani per un presunto tornaconto personale, ma soprattutto perchè non vuole tagliare le poltrone dei parlamentari” scrive su Facebook Davide Casaleggio. Per il presidente della Casaleggio associati “Le ultime elezioni fatte in autunno sono quelle nel 1919, cento anni fa, proprio perchè non avere un governo mentre si fa la legge di bilancio espone al rischio concreto di far scattare tutte le clausole automatiche come gli aumenti iva – ha spiegato – . Se dobbiamo andare a elezioni, andiamo il prima possibile”. Prima però, ha auspicato, “si faccia il taglio dei parlamentari. Anche ad agosto. Servono due ore”.
Pare che l’unico appiglio sembra essere quello del taglio di parlamentari, ma sono tantissimi i militanti delusi dal governo del cambiamento in cui a cambiare sono stati proprio i valori fondanti dei grillini.
Ora le elezioni per il M5S, arrivano in un momento delicatissimo, forse fatale. Per Di Maio soprattutto. Quello attuale, infatti, è il suo secondo mandato e, per il regolamento interno del movimento, non potrebbe candidarsi per un’altra legislatura e proprio per questo motivo Alessandro Di Battista ha preferito stare in panchina. Certo, il M5S può inventarsi qualche deroga, ma sarebbe l’ennesimo voltafaccia.
“Il voto l’ha chiesto la Lega. Noi non stavamo lavorando per andare al voto, non stavamo pianificando la campagna elettorale. Altri forse stavano progettando una campagna elettorale. Quindi non abbiamo ragionato sulla campagna elettorale, fino a ieri abbiamo lavorato su dossier” risponde il ministro dei Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro a chi gli chiede se sarà Luigi Di Maio il candidato premier per il M5S.
Insomma il M5S rischia di sparire in tempi molto brevi divorato dall’alleato e dagli errori di chi lo ha guidato.
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