Prosegue la lunga serie di bugie che il vicepremier ha detto sul caso Moscopoli. «”’associazione Lombardia-Russia non ha nulla a che vedere con la Lega” così l’11 luglio la portavoce di Matteo Salvini liquidava il caso Moscopoli. Il 13 luglio, come riporta l’agenzia Ansa, Salvini si difendeva così, parlando di Savoini: “Che ne so cosa ci facesse al tavolo? Chiedetelo a lui. Faccio il ministro dell’Interno e preferisco occuparmi di cose serie. Questa inchiesta è ridicola“.

Ma il 16 luglio 2018 Gianluca Savoini era a Mosca nella sala delle riunioni del Ministero del’Interno della Federazione Russa, dove la delegazione istituzionale italiana, guidata proprio da Matteo Salvini, incontrò i rappresentanti russi, tra cui il ministro dell’Interno russo Vladimir Kolokoltsev. Lo stesso Salvini su Twitter postò una foto dove c’è Savoini tra i rappresentanti della delegazione italiana.

E’ bene ricordare anche che l’associazione Lombardia-Russia ha la sede nello stesso immobile della Lega, e già questo basterebbe a chiedersi quali contatti ci siano tra associazione e movimento politico, ma la conferma di un ruolo importante di Savoini nelle attività politiche di Salvini arriva proprio dalla sua presenza costante in ogni occasione in cui l’attuale vicepremier incrocia gli affari russi (e non solo).

Nell’ottobre 2014 la rivista russa International Affairs pubblica un’intervista a Salvini in cui si fa riferimento a una missione della Lega a Mosca, tra il 10 e il 15 ottobre, col compito di “ridurre le conseguenze della mossa russa in risposta al via libera da parte dell’Italia alle sanzioni contro Mosca“.
Salvini, secondo quanto scrive la rivista, a una domanda sull’esito della visita, risponde così: “La visita ha avuto più successo di quanto potessimo aspettarci. Il nostro lavoro è stato quello di rafforzare i contatti costruiti nei mesi scorsi dai miei rappresentanti ufficiali Gianluca Savoini e Claudio D’Amico“.

Salvini sempre oggi spiega: “Io sono andato in Russia quasi 10 volte per riallacciare buoni rapporti commerciali, politici, culturali. Sono tornato a casa con soddisfazione, ma senza un euro in più nel portafoglio. C’è poi una inchiesta in corso da mesi e mesi e se qualcuno ha fatto qualcosa di sbagliato verrà fuori. Per il momento ci sono audio intercettati su un presunto e fantomatico scambio di petrolio per 65 milioni di euroFinirà tutto in una bolla di sapone? Secondo me, assolutamente sì, perché le persone che, in nome della Lega, sono coinvolte le conosco da anni e le conosco come persone serie – continua – Però c’è una indagine. Per carità,rispetto le indagini, però iniziano a essere tante: cercano i soldi della Lega in Lussemburgo, in Svizzera, in Russia, in Marocco. Comunque, penso che siano i giudici a decidere se c’è qualcosa di sbagliato in questa vicenda, non i giornalisti”.

Intanto però i cittadini che avranno la pazienza di mettere a confronto le dichiarazioni contraddittorie di Salvini potranno tirare le somme da soli.