Dall’invasione seminuda allo scivolone sul dischetto: quando la finale parla la stessa lingua
Portare due squadre a contendersi lo scettro d’Europa è sempre un motivo di enorme vanto. Per la seconda volta nelle ultime tre edizioni quest’anno la coppa delle grandi orecchie sarà un discorso tutto inglese, a testimonianza del ruolo centrale della Premier. La sfida tra connazionali fu teoricamente possibile già dalla seconda edizione, nel caso in cui i campioni in carica non fossero anche campioni nazionali, ma questa evenienza si è verificata per la prima volta solo nell’ultima Champions League novecentesca dopo la più grande riforma che la competizione abbia finora mai vissuto.