50 anni di Sacha Baron Cohen, le 10 interviste dai suoi personaggi più folli
Tanti auguri a Sacha Baron Cohen. Sono cinquanta gli anni che festeggia, oggi, l’irriverente comico britannico noto per aver interpretato folli alter ego diventati virali come Borat e Ali G. Nel corso della sua carriera pazzesca, ha vinto due Golden Globe come miglior attore protagonista in un film commedia per Borat e per il suo sequel ed è stato candidato al Premio Oscar per la migliore sceneggiatura non originale per il primo dei due film nel 2007 e per il secondo nel 2021, stesso anno in cui ottiene la nomination come attore di supporto per la sua interpretazione di Abbie Hoffman, l’hippie attivista ne Il processo ai Chicago 7 di Aaron Sorkin. Baron Cohen ha lavorato con registi del calibro di Martin Scorsese – nel ruolo dell’ispettore ferroviario determinato ad acciuffare il piccolo Hugo Cabret – ma anche con Tim Burton e Tom Hooper per i quali ha sfoggiato le abilità canore nei musical Sweeney Todd e Les Misérables. È stato, inoltre, il primo candidato al ruolo di Freddie Mercury (molto somigliante al vero leader dei Queen), nel biopic di successo che ha fruttato la statuetta a Rami Malek.
Sacha Noam Baron Cohen nasce a Londra nel 1971 da una famiglia di ebrei ortodossi. Il “Baron” nel nome non è un titolo nobiliare ma la prima parte del suo cognome, una inglesizzazione di Baruch. Ha studiato storia a Cambridge, approfondendo in particolare il tema dell’antisemitismo, dove si è laureato nel 1993. L’attore è sposato dal 2010 con la collega Isla Fisher, con cui è legato da diciassette anni. La coppia ha tre figli: Olive, Elula e Moses Brian. Festeggiamo il giro di boa dei 50 del comico inglese con le 10 interviste-shock dai suoi personaggi più controversi: dai Beckham nel salotto di Ali G al fashionista Brüno contro il «terrorista», da O.J. Simpson ai microfoni dell’eccentrico miliardario Gio Monaldo fino al Rudy Giuliani incastrato da Borat o, meglio, da sua figlia Tutar.