Jovanotti, la figlia Teresa e il cancro: «Pensavo di essere io quello forte, invece mi cedevano le gambe»
Jovanotti, ospite a sorpresa dell’Istituto Europeo di Oncologia per l’annuale riunione «Ieo per le donne», al teatro Manzoni di Milano ha raccontato, al pari di alcune pazienti, la propria esperienza col cancro. Quella che lo ha coinvolto come padre. Nel luglio 2020 sua figlia Teresa, avuta dalla moglie Francesca Valiani, scopre di avere un linfonodo che le fa male. Dopo un primo esame, il suggerimento di fare ulteriori approfondimenti a cui la 22enne si sottopone allo Ieo. Si arriva così alla diagnosi: è un linfoma di Hodgkin.
Da quel momento «è iniziata un’avventura che è durata dall’estate scorsa per sei mesi difficili che si sono conclusi bene. Ora la malattia è scomparsa e Teresa ha ripreso la sua scuola». Solo oggi che la figlia sta bene il cantautore inizia a rendersi conto «in maniera un po’ più razionale di tutto quello che è successo, degli incontri che ho fatto, delle scoperte che ho fatto rispetto alle persone vicine a me, alle mie due ragazze, mia moglie e Teresa, che hanno affrontato questo viaggio con una forza che mi ha sorpreso. Io credevo di essere quello forte del gruppo e invece ero quello che aveva le gambe che cedevano».
Mesi duri che per lui sono stati una lezione di vita: «Quello che io ho imparato da padre, è che queste cose si affrontano, oggi con strumenti molto più avanzati, evoluti, complessi, un giorno alla volta, con un obiettivo davanti, pensando al futuro, ma con coraggio, con speranza e con fiducia. Queste sono le parole fondamentali. Ma ne aggiungerei una, forse un po’ più astratta ma necessaria, con l’amore». Da questo punto di vista il Covid ha aiutato la sua famiglia «perché ci ha facilitato l’isolamento. Io sono ad esempio riuscito a tenere a bada tutti i parenti. Perché tutti i parenti proiettavano su Teresa la loro preoccupazione».
Jovanotti ha poi voluto lanciare un messaggio alle donne in sala: «So che cosa state passando, che questa è un’avventura per la quale l’obiettivo è uscirne più forti, dal punto di vista interiore e anche dal punto di vista fisico. Certo, siamo più vulnerabili. Ma la vulnerabilità non ci rende deboli, ci rende più umani, più consapevoli e quindi anche più forti». Alla fine il cantautore ha regalato a quel pubblico speciale due canzoni, accompagnandosi con la chitarra, e ricevendo applausi entusiasti.