Cuffiette – I podcast e gli audiolibri di settembre 2021
Una buona notizia: in Italia, l’ascolto dei podcast continua a crescere.
Lo ha confermato l’ultima ricerca, uscita proprio oggi, di NielsenIQ per Audible, che come saprete è uno dei maggiori giocatori nel campo della produzione e distribuzione audio. Cuffiette, però, lo immaginava già, ed è anche questo il motivo per cui è nato questo progetto, che ha scommesso su questa tipologia di prodotti culturali ormai talmente dilaganti, numerosi ed eterogenei, da sentire l’esigenza di una guida, seppure parziale, per orientarsi. Ogni mese qui gettiamo uno sguardo (anche questo, parziale) su quello che di nuovo, o di vecchio, comunque di buono c’è da ascoltare. Intanto qualche dato interessante emerso dalla ricerca:
AUMENTO
Dopo il boom dello scorso anno, il 2021 ha registrato finora un incremento nel consumo di podcast del 4%, a conferma di un trend positivo che negli ultimi 4 anni non ha mai arrestato la sua corsa.
IN MILIONI
Sono 14,5 milioni gli italiani che nel 2021 hanno ascoltato almeno una volta un podcast, rispetto ai 13,9 dell’anno precedente.
CHI
Sono i Millennial e i GenZ i maggiori fruitori di podcast: il 75% degli intervistati nella fascia 18-24 anni ha infatti dichiarato di ascoltarli, così come il 69% degli intervistati tra i 25 e i 34 anni, che è anche la fascia d’età con la più elevata quota dei cosiddetti «heavy users», ovvero chi ascolta podcast tutti i giorni.
DOVE
La casa si conferma la regina degli ascolti: è il 78% degli italiani a preferirla, seguono poi la macchina (26%) e i mezzi pubblici (19%).
CON CHI
Gli italiani ascoltano podcast in media una volta a settimana e, come per gli audiolibri, l’ascolto è un’attività prevalentemente solitaria (84%).
PERCHE’
Innanzi tutto, c’è la volontà di informarsi e approfondire argomenti di interesse e attualità (35%), la curiosità verso nuovi contenuti da scoprire (33%) e la necessità di evadere dalla quotidianità e divertirsi (28%).
UNA VERITA’
Per la maggior parte degli italiani, i podcast rappresentano un modo per mettere meglio a frutto il tempo di cui dispongono: Il 47% dichiara infatti che i podcast sono un ottimo strumento «per intrattenersi mentre si fanno altre cose».
N.B. Questo mese, come anche nei prossimi, non troverete qui le interviste agli esperti del settore. Non si tratta di cattiveria o di malavoglia, ma sto lavorando a un grosso progetto e le interviste, se fatte come deve, richiedono una quantità di preparazione e di tempo che, al momento, non saprei dove trovare. Io spero di poterle riproporre dal nuovo anno. Grazie per la comprensione! Iniziamo.
VLORA
* serie podcast per La Stampa
* durata: 5 puntate da circa mezz’ora l’una
* dove: su tutte le piattaforme di streaming
La vicenda della Vlora, la nave che trent’anni fa, l’8 agosto del 1991, portò 20mila albanesi in fuga dal loro Paese fino al porto di Bari ha anticipato i dibattiti di oggi e ha lasciato un’impronta definitiva su una città del tutto impreparata ad accogliere una tale quantità di persone disperate e alla ricerca di un futuro migliore. Il bellissimo lavoro condotto dal giornalista Filippo Femia, in collaborazione con la Scuola Holden, ci riporta a quei giorni e ce li fa rivivere grazie alle parole di due protagonisti (erano su quella nave) Eva e Artur, e a molte delle persone, comandante del mercantile compreso, che furono testimoni di quella che gran parte della politica dell’epoca etichettò come «invasione». Visto da qui, la Vlora è stata semplicemente un preludio di quello che sarebbe stato, ed è, il tema del millennio che da lì a poco sarebbe stato inaugurato. Tra gli eroi che oggi sono stati dimenticati e che, ai tempi, vennero ostacolati (ma questo è spesso il destino degli eroi) c’è sicuramente Enrico Dalfino, l’allora sindaco di Bari che sarebbe poi morto qualche anno più tardi, nel 1994, afflitto dal dispiacere di essere stato incompreso e anche infamato (il presidente Cossiga usò, nei suoi confronti, un epiteto vergognoso). È sua una delle frasi più belle che il podcast Vlora riporta: «Non dimentichiamoci che sono esseri umani, sono persone».
ANGELA
* serie podcast per Il Foglio
* durata: 5 puntate da 12-13 minuti l’una
* dove: su tutte le piattaforme di streaming
Il 26 settembre ci saranno le elezioni in Germania e Angela Merkel, per la prima volta dal 2005, non si ricandiderà. In sedici anni, questa donna originaria di Amburgo, Germania Ovest, figlia di un pastore luterano e di un’insegnante di inglese e latino, più brava degli altri a scuola e determinata, più degli altri, a ottenere quello che si prefiggeva, ha dimostrato tante cose. Questa, scritta e condotta dalla brava giornalista Lucia Grosso, è la sua storia in cinque puntate (forse un po’ troppo brevi: si avrebbe voglia di ascoltare di più!). Qui incontrerete un muro che viene giù, all’improvviso, di notte; un gigante buono ma non troppo, un parricidio politico, un’elezione persa eppure vinta, qualche crisi mondiale, un milione di profughi, una pandemia e una leader politica che, se la storia dà di matto, lei cerca sempre di ricondurla alla ragione.
KABUL: PERCHE’?
* podcast per Chora Media
* durata: una puntata di 25 minuti
* dove: su tutte le piattaforme di streaming
Le cose, dal 15 agosto scorso, si sono evolute. Ma in quei caldissimi giorni di agosto eravamo tutti incollati a smartphone, giornali e tv per afferrare anche la più piccola notizia proveniente da un Paese che improvvisamente ci sembrava vicinissimo, l’Afghanistan, e una città, Kabul, che ne rappresentava l’avamposto. In quelle ore, pochissimi giornalisti italiani hanno potuto documentare lo svolgimento dei fatti seguiti alla decisione delle truppe occidentali di ritirarsi dal Paese dopo 20 anni di guerra, guerriglia e pochissimi passi avanti in termini di sviluppo e benessere di una popolazione ingiustamente vessata da oltre mezzo secolo. Tra questi «testimoni» c’era Francesca Mannocchi, giornalista per numerose testate, una delle più brave (e anche autrice di un libro illuminante uscito da qualche mese Bianco è il colore del danno, Einaudi, che vi consiglio di recuperare: io l’ho letto questa estate, prima dei fatti qui sopra menzionati, e da allora mi sembra di conoscere Mannocchi personalmente. Insomma, mi sembrava di essere lì con lei a Kabul). Oltre ad avere scritto preziosissimi reportage per Repubblica e L’Espresso, Mannocchi ha anche registrato questo podcast assieme a un’altra brava giornalista, Cecilia Sala. Ascoltatelo e poi continuate a leggerla, a leggerle, ovunque potete.
IL MONDO COME MEDITAZIONE
* serie podcast per Il Saggiatore
* durata: 10 episodi da circa 6 minuti l’uno
* dove: su tutte le piattaforme di streaming
Questo podcast è un segreto di quelli da rivelare solo alle persone care. Chandra Livia Candiani, poeta amatissima, racconta dieci parole (silenzio, vuoto, battito, sete, cielo, infanzia, voce, parole, mondo, incontro) che grazie a lei diventano pillole di saggezza da portare con noi in questo settembre di ripartenze e nuovi salti nell’inconosciuto. Passeggiare da soli in un bosco, ascoltare di nascosto due bambini che parlano, abbracciare piccoli ma travolgenti attimi di felicità: Il mondo come meditazione è un podcast per ritrovare noi stessi, in modo radicale, al di là delle vanità e dei rumori tutt’intorno. Candiani ci accompagna in un breve, ma profondissimo viaggio alla ricerca del nostro mondo interiore, ci insegna ad ascoltare la nostra solitudine e a farla germogliare fino a trasformare ogni giorno in una preziosa meditazione sulla vita. Un podcast da ascoltare facendo attenzione e in combinazione con l’ultimo libro di Candiani, Questo immenso non sapere, appena uscito per Einaudi.
IL DESIGN È DONNA!
* serie podcast per La Repubblica
* durata: 5 puntate da circa 16 minuti
* dove: su Apple Podcasts e Spotify, ogni martedì dal 7 settembre
«Le donne non possono fare architettura, non hanno il senso dell’erezione»: questa è solo una delle cose che Gae Aulenti, Lina Bo Bardi, Cini Boeri, Anna Castelli Ferrieri e Nanda Vigo si sono sentite dire mentre facevano loro mestiere, che le avrebbe portate, grazie a pervicacia e fiducia in se stesse, a diventare alcune delle architette più riconosciute e apprezzate del mondo. Chiara Alessi, che negli ultimi anni è riuscita a farci innamorare del design raccontandocelo come la storia di un film capace di meravigliarci e, a volte, anche commuoverci, racconta l’avventura di queste cinque protagoniste, cinque maestre del ‘900 che ci hanno fatto cambiare lo sguardo sul nostro mondo. Si parte con Anna Castelli Ferrieri, la «signora» Kartell.
TRACCE – 100 ANNI DI TERRORISTI
* serie podcast Audible-Corriere della Sera
* durata: 10 episodi da 50 minuti
* dove: su Audible oppure disponibili per tutti gli abbonati a Corriere.it
Questo è un viaggio in 10 puntate che ripercorre la storia, gli episodi più eclatanti del terrorismo moderno e l’evoluzione della figura del terrorista. Si parte dal primo attacco a Wall Street nel 1920 con un carretto bomba, per poi passare attraverso i dirottamenti aerei e gli attacchi kamikaze, l’11 settembre e la violenza messa in atto dallo Stato Islamico, fino ad arrivare ai lupi solitari del nuovo terrorismo. A condurre in questo percorso sono Guido Olimpio, forse il giornalista italiano più esperto di queste tematiche, e la giornalista Alessandra Coppola. Da non perdere se impazzite per crime e true crime.
GHIACCIO
* serie podcast di Storytel
* durata: 7 episodi per un totale di 4 ore e 39 minuti
* dove: su Storytel dal 15 settembre
Ghiaccio è una nuova serie audio originale di Storytel scritta in esclusiva dall’autrice svedese Camilla Läckberg e che, in Italia, verrà letta da Claudia Gerini e Francesco Montanari. Ecco la trama: «Sono passati sei mesi da quando il mondo è stato inghiottito da una pandemia mortale. Il virus muta costantemente, rendendo impossibile la ricerca di una cura e già metà della popolazione mondiale è morta. Un hotel di lusso nel centro di Stoccolma offre rifugio ai soli ricchi. Quelli che possono permetterselo si nascondono infatti al suo interno per sfuggire al caos fuori dalle mura. Il cibo viene consegnato a domicilio e gli ospiti sono isolati gli uni dagli altri. Anna è ospite dell’hotel da più di due mesi dopo che ha abbandonato il suo lavoro da chirurgo in uno degli ospedali più grandi della città. Erik invece si sta registrando per la prima volta quando i due accidentalmente si incontrano nel locale cucine. Iniziano quindi a parlare tra di loro usando un walkie talkie; da principio ostili e spaventati, man mano che il tempo passa e il mondo esterno si avvicina sempre più pericolosamente, i due iniziano ad aprirsi e lasciarsi andare fino a innamorarsi, pur senza riuscire a incontrarsi di persona. Ma dopo poco, quando la violenza inizia a devastare l’hotel, ciascuno dei due decide di scegliere l’altro per riuscire a sopravvivere, anche se questa scelta li porterà a dover affrontare delle tragiche conseguenze».
THE SOURCE
* serie podcast
* durata: 6 puntate da circa 24 minuti
* dove: tutte le piattaforme di streaming
127 giorni senza una goccia di pioggia, la temperatura media di 42 gradi, e d’improvviso niente più acqua dai rubinetti di casa. Benvenuti nell’estate del 2035, dove i fiumi sono completamente in secca, la criminalità organizzata porta clandestinamente gli italiani che se lo possono permettere fino in Scandinavia, e la gente è pronta a darsele di santa ragione per una bottiglietta d’acqua. Benvenuti nella Milano e nell’Italia di The Source, il primo podcast italiano di climate fiction prodotto da Gruppo CAP, il gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, che racconta gli effetti e le conseguenze dei cambiamenti climatici in un Paese governato dai nuovi influencer e che per 15 anni ha ignorato gli allarmi degli scienziati, ritrovandosi all’improvviso vittima della prima crisi idrica della storia. I due protagonisti sono Rudy Belli e Daniel Cotenna (le loro voci sono di Massimiliano Loizzi e Fabrizio Biggio) e sono loro a raccontarci un’Italia che si è appena rimessa in piedi all’indomani del cosiddetto decennio delle pandemie e che vede al governo una maggioranza che mette insieme una coalizione di nuovi influencer e youtuber che hanno abbandonato da tempo le istanze ambientaliste dei «vecchi» influencer degli anni ‘20, mentre il Presidente della Repubblica è nientemeno che il virologo Roberto Burioni. (Paura eh?).
SEMPRE25NOVEMBRE
* serie podcast di Sorgenia
* durata: 10 puntate di circa 8 minuti (una ogni 25 del mese, finora sono state pubblicate 4 puntate)
* dove: su tutte le piattaforme di podcast
Sempre25novembre sono le storie di 10 donne, persone comuni e nomi noti, che hanno offerto la propria testimonianza per raccontare come sono riuscite a riscattarsi da storie di violenza fisica, verbale, psicologica, cyberbullismo, catcalling, revengeporn. Ogni storia è raccontata con audioracconti creati con il supporto della cooperativa sociale La Grande Casa onlus e dell’associazione Parole O_Stili e diffusi tramite il sito e i canali social di Sorgenia e Spotify ogni 25 del mese. La data, e il titolo, sono stati scelti perché il 25 novembre è la Giornata mondiale della violenza sulle donne. Tra le storie già apparse ci sono quella di Nausicaa Dall’Orto, capitana della Nazionale Italiana di Football americano e producer per NFL Films, di Rania una giovane di origini egiziane alle prese con la difficoltà a sentirsi accolta e di Enrica Scielzo, la prima fashion e beauty blogger transessuale al mondo.
Infine, ecco una selezione di audiobook da ascoltare (il link vi porta direttamente a trama e info varie):
* L’inverno dei leoni – La saga dei Florio 2 di Stefania Auci (Nord), letto da Ninni Bruschetta, su Audible.
* La bella estate di Cesare Pavese (Einaudi), letto da Tommaso Ragno per Alta Voce, di Radio 3.
* Dune di Frank H. Herbert, letto da Alessandro Parise, su Audible (ora che esce il nuovo film di Villeneuve potrete arrivare al cinema preparati)
* La scelta di Colette di Tea Stilton su Audible (io provo a farlo ascoltare a mia nipote Caterina, quasi 7 anni, poi vi dico. Comunque ho scoperto che su Audible si trova anche tutto Geronimo Stilton)
* Yoga di Emmanuel Carrère (Adelphi), letto da Graziano Piazza, su Storytel
* Il pessimo capo di Domitilla Ferrari (Salani), su Storytel (il sottotitolo è «Manuale di resistenza per un lavoro non abbastanza smart» e si parlamento di smart working, ne abbiamo bisogno)
* Nomadland di Jessica Bruder (Clichy), letto da Cinzia Spanò, su Storytel (è questo il reportage dal quale Chloé Zhao ha tratto il suo bellissimo film con Frances McDormand. Io che non ho mai tempo di leggere per «svago» aspettavo proprio l’audiolibro)
Ci rileggiamo qui tra un mese circa e, nel frattempo, sono benvenuti consigli e segnalazioni. Mi trovate sui social. Buoni ascolti!