Covid e lavoro: se la quarantena non è più a carico dell’Inps, chi paga?
Niente più indennità da quarantena. Il provvedimento del governo Conte che la comprendeva non ha avuto rifinanziamento e quindi l’Inps non riconosce più come malattia il periodo che i lavoratori devono trascorrere in quarantena quando entrano in contatto con un positivo al Covid. Sono coperti i casi accertarti di Covid, questi sono malattia per gli istituti di previdenza, non lo è più la quarantena. Se non ci sono questi fondi e non è attuabile la via dello smart working, restano due possibilità: paga l’azienda o paga il lavoratore.
Unimpresa ha calcolato che il taglio potrebbe essere fino a 1000 euro in busta paga se a pagare dovesse essere il dipendente. In media sarebbero tra i 600 e i 700 euro a dipendente per i 10 giorni di assenza, visto che la quarantena è stata ridotta da 14 a 10 giorni per chi non è vaccinato. Sono invece 7 i giorni per chi è vaccinato.
Nel 2020 sono stati in quarantena per presunti contatti Covid, 962 mila lavoratori, per un totale di 13 milioni di giorni di malattia. Fino alla fine dell’anno scorso ci sono i fondi per coprire la quarantena come malattia. Per il 2020 c’erano 663,1 milioni di euro stanziati. Non ci sono invece fondi sufficienti per il 2021 dice l’Inps e quindi il problema potrebbe essere anche retroattivo. Una stima riporta l’ipotesi di più di 200 mila lavoratori che sono stati in quarantena nei primi sei mesi dell’anno e per cui le aziende non hanno avuto il rimborso dell’Istituto di previdenza.
I sindacati confederali hanno chiesto al governo «un intervento normativo urgente che consenta all’Istituto di assicurare alle lavoratrici e ai lavoratori le tutele». Anche le aziende sono preoccupate. Unimpresa, associazione che rappresenta le micro, piccole e medie imprese spiega: «Si tratterebbe in ogni caso di fare i conti con un danno, che potrebbe essere doppio: gestire l’assenza di personale, che in caso di contagi aziendali potrebbe addirittura dimezzarsi, quindi con conseguenze sull’operatività aziendale, e, contemporaneamente, subire un peso per l’eventuale compensazione dei buchi nelle retribuzioni dei dipendenti».
Equiparare la quarantena alla malattia era un provvedimento deciso per evitare che il lavoratore dovesse prendere ferie o permessi per stare a casa. La mancata copertura finanziaria porta a prendere questi giorni o a vedersi un taglio in busta paga. Non rinnovare il provvedimento potrebbe però anche essere un ulteriore incentivo alla vaccinazione che di fatto riduce i tempi di quarantena e quindi di assenza dal lavoro.