Storie di amori reali: Grace Kelly e Ranieri di Monaco, che si sono innamorati grazie a un blackout
Sciopero dei lavoratori. È il 6 maggio 1955 e una zona di Cannes resta all’improvviso senza elettricità: nell’area del blackout rientra pure il lussuoso Hotel Carlton, che per la settimana del Festival del cinema ospita la superstar americana Grace Kelly, all’epoca 25enne e fresca di Oscar. Intorno alla sua stanza c’è un caos pazzesco perché quel pomeriggio ha in programma uno shooting a Palazzo Grimaldi insieme al principe Ranieri di Monaco.
Ad organizzare l’appuntamento fu – per una serie di fortuiti incontri ferroviari – la diva britannica Olivia de Havilland, da poco scomparsa, e il marito Pierre Galante, giornalista di Paris Match che era in contatto con il sovrano. Così Grace, che era stata costretta a dare buca già due volte per impegni di lavoro, si ritrova a poche ore dal royal meeting senza la possibilità di asciugarsi i capelli, stirare il vestito e neppure truccarsi accuratamente.
Lei, giovane attrice scortata sempre da una folla di paparazzi, recupera un abito di fortuna, si mette una coroncina di fiori sulla testa e si precipita tutta trafelata nella residenza di lui, lo scapolo d’oro più ambito d’Europa. Trova persino un ingorgo, arriva tardi, ma per sua fortuna pure Ranieri resta bloccato nel traffico: tanto che Grace decide di avventurarsi da sola in tour del Palazzo, dedicandosi poi alla visita dei giardini insieme al principe.
Come raccontano le foto, soprattutto quella in cui il reale monegasco mette la mano nella gabbia delle tigri, Grace resta affascinata da Ranieri, dalla sua personalità e dal suo modo di fare. Così, dopo sette mesi di relazione epistolare, lui attraversa l’Oceano per farle la proposta di matrimonio, celebrato il 18 e 19 aprile dell’anno successivo, con una doppia cerimonia – civile e religiosa – in location capaci di far impallidire i set cinematografici.
Già ribattezzate «le nozze del secolo», e fonte di ispirazione per Kate Middleton e Meghan Markle, furono l’evento mondano più prestigioso del dopoguerra. I due si amavano davvero, a Grace non interessava molto l’aspetto royal e trattava il compagno come un «commoner»: la sorella Lizanne Kelly ha rivelato che durante un incontro in famiglia, prima del fatidico «sì», «Ranieri si mise ad aiutarla con i piatti, si sentiva a suo agio in quel contesto».
Lontano da quei protocolli di corte che Grace – come da racconti – digeriva a fatica. Nonostante il «mal di pancia», però, quando si è trattato di scegliere tra il mondo del cinema e la famiglia (Hitchcock le chiese di fare la protagonista di «Marnie» all’inizio degli anni Sessanta) lei ha sempre scelto la seconda. Trovando nuova fama professionale nel 1963, diventando una figura cardine nella risoluzione del contrasto tra Francia e Principato.
«Sono così contenta che tu abbia trovato una via d’uscita dal business del cinema», le scrisse in un telegramma Marilyn Monroe. E in effetti sul grande schermo, nonostante le tante proposte, Grace non è più tornata: ha messo la mondo prima Carolina, poi Alberto e infine Stefania. Impegnatissima con le sue attività filantropiche e istituzionali, ha sempre cercatato di conciliarle con l’attenzione per i figli e il marito, con cui è stata sposata più di 26 anni.
Fino a quel tragico e fatale incidente che ha spezzato all’improvviso la loro relazione. Amore e destino, appunto, oltre la corona.