Mangiare alle Eolie: 10 ristoranti del cuore, di isola in isola
Il primo pensiero che viene in mente a un neofita delle Eolie è di rifarsi alla frase latina: Parva sed apta nobis («piccola ma adatta a noi»). L’arcipelago davanti alla costa settentrionale della Sicilia deve il nome a Eolo che secondo la mitologia greca venne a riposarsi a Lipari, esercitando l’antica arte di dio del vento. Sette isole (Lipari, Vulcano, Stromboli, Salina, Panarea, Alicudi e Filicudi) alle quali si aggiungono numerosi isolotti e scogli affioranti dal mare: hanno suggestivi nomi che derivano dal greco e dal romano antico, una storia intensa come quella della Sicilia, una natura spesso incontaminata tra vulcani e vigne (sono Patrimonio dell’Unesco) – e un mare cristallino. Si sta bene anche in agosto (e benissimo, a giugno e settembre), senza affollamenti totali anche per il fatto che rispetto ad altre piccole isole italiane richiedono un viaggio più lungo. Ma ne vale la pena, sempre.
Negli ultimi anni, ai tanti punti di forza, le Eolie hanno aggiunto un salto di qualità gastronomico. Non si è mai mangiato male, va detto, seguendo la commistione tipica di tradizioni antiche contadine e marinare. Quindi tanto pesce, che si accompagna ai prodotti dell’orto quali il cappero eoliano ed i caratteristici pomodorini «a pennula» nonché le erbe aromatiche quali rosmarino, origano, basilico, aglio, menta. Negli ultimi anni sono arrivate anche le stelle Michelin (due per una popolazione stanziale che non arriva a 15mila abitanti non sono poche), ad affiancarsi a ristoranti raffinati – e ambiziosi, sicuramente i «macaron» aumenteranno – e a buonissime osterie dove vi accoglieranno con calore.
I nostri 10 ristoranti del cuore, nella gallery sopra
Foto di cover: Signum IG