«Bongo Cha Cha Cha», storia di un tormentone social nato nel 1959
Giulia De Lellis, ancora, non era nata quando Caterina Valente ha cantato per la prima volta del Sud America, di quel che accade nelle notti di Rio. Allora, era il 1959, la Valente stella di un mondo che lei per prima sembrava aver scoperto. L’artista, che Mario Riva ha voluto ne Il Musichiere, ha saputo cantare nelle lingue più diverse, portando in Italia ritmi che, all’epoca, suonavano strani, esotici, troppo lontani da una tradizione che si sarebbe poi aperta alla novità. A Bongo Cha Cha Cha, e al suono di Paesi che i più potevano solo sognare.
Caterina Valente ha inaugurato le sonorità latine, oggi simbolo di un’estate che ha deciso di renderle un nuovo omaggio. Bongo Cha Cha Cha, pubblicata nel 1959, è tornata a vivere una vita nuova, fenomeno social di generazioni che, probabilmente, ancora ne ignorano l’origine. Il brano, inserito nell’ultimo film di Spider-Man, è stato poi remixato dai Goodboys e, nell’estate in corso, è diventato mania.
Giulia De Lellis lo ha ballato online, Federica Pellegrini ha filmato la sua «felicità», ancheggiando sulle note di Caterina Valente. Elisa De Panicis ne ha fatto un video di TikTok e lì, sulla piattaforma dei video veloci, dei balletti in serie, Bongo Cha Cha Cha è tornato ad avere il successo di un tempo. Primo nella classifica Viral di Spotify, vanta ad oggi un trend senza pari.
L’hashtag #BongoChaChaCha ha più di 1,5 miliardi di visualizzazioni su TikTok, a riprova di quanto – almeno in quest’ultima estate – possano le grandi voci del passato.