Wine tour: tra le vigne del castello
Questo articolo è pubblicato sul numero 26-27 di Vanity Fair in edicola fino al 6 luglio 2021
Castello di Semivicoli
Al Wine Resort di Masciarelli a Casacanditella (Chieti), con le sue romantiche vedute sui vigneti, si conciliano natura, passione per l’enogastronomia e tanto relax: in piscina, nel parco, nelle suite in stile contemporaneo dell’antica dimora. È consigliato a chi ama il turismo slow, per scoprire luoghi nascosti d’Abruzzo, per passeggiare tra i filari, partecipare a merende e picnic.
Alla Tavola di Gianni, il temporary restaurant estivo, con i piatti locali si degustano le ottime etichette dell’azienda (castellodisemivicoli.com).
Castello di Spessa
Qui nel vino ci si immerge, letteralmente. Al Castello di Spessa Golf Wine Resort di Capriva del Friuli, su un’altura del Collio goriziano, la Vinum Spa è dedicata alla Vinoterapia. Circondato da un giardino all’italiana, da filari di Collio e Isonzo e dal percorso del campo da golf che s’intreccia con le vigne, il castello è l’ideale per un soggiorno tra benessere e natura. Si può pernottare in 4 strutture, ognuna con uno stile diverso, dalle suite con mobili d’epoca alle stanze più rustiche, e provare i prodotti locali in tre ristoranti, tra cui Il Gusto di Casanova, una sala (giustamente) appartata dedicata al celebre seduttore, che fu ospite della proprietà (castellodispessa.it).
Il Borro
L’atmosfera è magnifica: il Borro Relais & Châteaux, ricavato all’interno di un borgo medievale nella campagna toscana, a San Giustino Valdarno (Arezzo), è albergo e azienda agricola e vitivinicola biologica. Per soggiornare gli ospiti possono scegliere la Dimora Storica, Villa Casetta, Villa Mulino o le suite all’interno del borgo. Punto di forza, le degustazioni dei grandi vini della casa e la cucina dello chef Andrea Campani che usa materie prime a km zero e dell’orto biologico. Oltre alla piscina e alla spa, si vive sempre a contatto con la natura, tra passeggiate a cavallo, percorsi naturalistici a piedi o in bici (ilborro.it).
Schloss Englar
Ha il tipico fascino dell’antico castello del Sud Tirolo, dove rifugiarsi per stare tranquilli e sognare, nella grande sala dei cavalieri o tra i vigneti della tenuta a San Michele Appiano (Bolzano), di proprietà dei conti Khuen-Belasi dal 1640. L’ala ovest dell’edificio gotico è stata trasformata in albergo: 8 stanze, ognuna diversa dall’altra. Distesi al bordo della piscina, nel parco, si gode la vista delle vette delle Dolomiti. Passeggiando tra le vigne, si va invece alla scoperta di un terroir che regala grandi vini, come quelli della tenuta (schloss-englar.it).
Castello Monaci
Accarezzato dalla brezza di due mari, il castello, imponente fortificazione della prima metà del Cinquecento, si trova a Salice Salentino (Lecce) ed è circondato da 150 ettari di vigneti autoctoni, da cui si producono vini conosciuti in tutto il mondo. Nella proprietà, le Scuderie di Castello Monaci sono il nuovissimo wine resort dove tutto parla di tradizione, dagli arredi alla tavola. A disposizione degli ospiti piscina, spa, distese di ulivi per passeggiare, wine tour con degustazioni e l’orto biologico dove raccogliere le verdure da cucinare durante le cooking class (castellomonaci.com).
Capofaro Locanda & Malvasia
Un faro bianco in mezzo ai filari verdi di Malvasia che scendono verso il mare. Davanti, i contorni azzurrini di Stromboli e Panarea che appaiono e scompaiono come miraggi, dietro, una collina idilliaca protegge il luogo: Capofaro Locanda & Malvasia, a Salina, è una delle wine destinations più suggestive del Mediterraneo. Un hotel, con solo 27 tra suite e camere, tutte nelle case tipiche delle Eolie, alcune nel faro antico. Dove il vino e la pace regnano ovunque, nelle vigne intorno che toccano la piscina, negli abbinamenti dello chef (Gabriele Camiolo) che pesca dall’orto e dal mare, ma anche nella cucina nobiliare dei monzù, gli antichi cuochi delle case aristocratiche, e nelle degustazioni: un viaggio che da Salina porta in tutta la Sicilia, perché Capofaro è anche una delle cinque tenute della famiglia Tasca d’Almerita, e le etichette di famiglia si assaggiano tutte. Da quest’anno anche al Wine Bar, davanti alla vigna Anfiteatro, una conca sul mare che è praticamente la versione verde di un teatro greco, ed emoziona altrettanto. In lista 50 etichette di grandi vini. Se non bastasse, scegliete la camera 21: ha una cantinetta privata da riempire con l’aiuto del sommelier, i vini dei Tasca, ovvio, ma anche altri tesori in bottiglia scelti con cura. (testo di Laura Fiengo),
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