Nicola, il giornalista che lo ha ritrovato: «Ridarlo ai genitori è stata la cosa più bella»»
«Alle 9,22 stavo camminando su questa strada sterrata che porta alla casa di Nicola, a un chilometro e trenta circa ho sentito una voce provenire dalla parte bassa di un burrone di 30 metri, una voce che continuava a ripetere: “Mamma, mamma”». È stato Giuseppe Di Tommaso, giornalista di RaiUno inviato della trasmissione «La vita in diretta», a ritrovare, dopo due notti e un giorno intero di ricerche, Nicola Tanturli, il bimbo di due anni scomparso nella notte tra il 21 e il 22 giugno dalla sua abitazione, un casolare sugli Appennini, nei boschi del Mugello.
Lo ha raccontato a Repubblica: «Ho urlato il suo nome più volte, mi sono avvicinato, sono sceso e dietro i rovi c’era il bambino che era pieno di graffi e terrorizzato. In quel momento ho sentito un’auto che stava percorrendo la strada e ho preferito chiedere aiuto perché mi ero fatto male alla gamba scendendo. Sono risalito: erano i carabinieri e insieme, poi, abbiamo recuperato il piccolo e l’abbiamo restituito alle braccia dei genitori, soprattutto alla mamma».
Per il giornalista «è stato un momento emozionante perché noi siamo abituati a raccontare con distacco e freddezza, e quando si tratta di bambini la cronaca insegna che è difficile che siano storie che abbiano un lieto fine. Ecco, sono felice e orgoglioso, e soprattutto è il più bel riconoscimento della mia vita e della mia carriera aver restituito quel bambino di 21 mesi alle braccia della mamma».
La mamma e il papà di Nicola erano emozionati, «e, soprattutto, avevano voglia di abbracciare il figlio», continua Di Tommaso. «Il padre mi ha ringraziato e poi sono subito andati via perché dovevano verificare le condizioni di salute del piccolo. Il bimbo stava bene perché quando l’ho tenuto in braccio si è tranquillizzato: lo accarezzavo e lui percepiva che l’incubo era terminato».
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