Le Storie Siamo Noi, Chiara: «Perché una donna single non può essere madre?»
Chiara ha 43 anni è single e vorrebbe diventare madre. Ma in Italia non è permesso alle donne single di accedere alla fecondazione assistita e il percorso dell’adozione è previsto (con grande difficoltà) solo «in casi particolari». «Ho uno spirito sensibile e libero, cosa che si scontra un po’ con la mia famiglia molto tradizionale che non mi ha supportato in questa mia decisione. Ma questo per me non è mai stato importante. Come non lo è stato sentirmi chiedere ogni volta, quando accennavo al fatto di voler un bambino da sola, “mai sei lesbica?”. La seconda domanda, subito dopo era “ma ti rendi conto di quanto sei egoista? Un bambino ha bisogno di un padre e di una madre”. Come se l’amore non fosse abbastanza».
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Le Storie Siamo Noi, due papà:«I nostri figli senza diritti»Per riuscire a diventare madre, Chiara ha preso un aereo diretto in Danimarca dove, dopo essersi sottoposta a una cura ormonale, ha tentato la fecondazione assistita. «Lì ho scoperto di avere un solo ovaio e sono riuscita a produrre solo tre ovuli. Di questi, solo uno ha voluto essere fecondato ma, ahimè, non ha resistito e quindi non è andata come speravo. D’altronde avevo solo il 15-20% di riuscita ma confidavo nel mio forte desiderio di diventare mamma e ci ho provato comunque». Il secondo tentativo è stato a Lisbona, dove Chiara ha accettato di ricevere un ovulo da una donatrice anonima, più giovane di lei. «Così ho alzato la percentuale di riuscita ma non è andata bene».
Per ogni trattamento di fecondazione, Chiara ha affrontato un costo totale (visite specialistiche, esami, medicinali, trattamento, viaggio) di circa diecimila euro. Una cifra che in Italia diminuisce drasticamente per le coppie eterosessuali che possono rivolgersi al sistema sanitario nazionale. «Ti senti una persona di serie B nel tuo Paese e per tutti coloro secondo cui la famiglia è formata da madre, padre e figli. E che non esiste altro. Ma noi donne single e desiderose di diventare madri esistiamo. Perché siamo discriminate?».
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