Perché il profumo giusto, anche per il «fragrance zoning», fa stare meglio
La maestria dei nasi creatori dà vita a composizioni olfattive che portano lontano, riattivano la memoria oppure accrescono l’autostima grazie a mix, costruiti ad arte, di essenze floreali, legnose, marine oppure gourmand. Confinati nei nostri appartamenti, però, in questo momento abbiamo bisogno di qualcosa di diverso, ovvero di un profumo che ci faccia star bene, che risollevi lo spirito.
Quello ideale per il periodo che stiamo vivendo deve avere caratteristiche precise. «Certe fragranze hanno il potere di evocare emozioni positive, esattamente come una bella vista procura felicità e rilassamento, oppure una melodia musicale stimola il buonumore», spiega Laura Bosetti Tonatto, creatrice di profumi e docente di Aromacologia al Master di Cosmetologia all’Università degli Studi di Ferrara. «È scientificamente provato che rosa e lavanda fanno miracoli, perché modificano completamente l’approccio alle situazioni e influiscono positivamente sulla sfera emotiva. Danno equilibrio emozionale perché aiutano il cervello ad abbracciare uno stato d’animo positivo. Creano un percorso verso la beatitudine, tanto invisibile quanto essenziale. Da scegliere come elementi dominanti di un profumo da indossare oppure di una fragranza da diffondere nell’ambiente”. Suscitano, insomma, il sorriso di Duchenne, quello che si verifica quando gli angoli delle labbra si sollevano spontaneamente creando uno scintillio negli occhi. Proprio quello di cui abbiamo bisogno.
«Siamo ancora nel ventre materno quando, prima ancora prima di poter vedere, ascoltare, assaporare o toccare, abbiamo imparato a riconoscere la mamma attraverso il suo odore. L’olfatto riattiva i recettori sensoriali che a loro volta inviano messaggi al cervello che controlla gli stati d’animo», spiega Laura Bosetti Tonatto. Un senso che suscita reazioni fisiche, dunque, necessarie anche per la sopravvivenza perché permette di riconoscere sia il pericolo sia ciò che fa star bene. Ed è proprio per quest’ultimo aspetto che le fragranze non vanno abbandonate.
Abbiamo sempre indossato una fragranza prima di uscire, per gratificare noi stessi e anche per farci ricordare con un extra non-visibile capace di rappresentaci. Nell’ultimo anno il nuovo stile di vita legato all’emergenza sanitaria ha fatto dimenticare a molte di noi questo gesto prezioso. Portandoci a trascurare uno dei cinque sensi più antico e ancestrale: la nostra capacità di annusare. I veri estimatori, invece, non lo hanno fatto e hanno tenuto viva questa abitudine. Dispongono anche di una Giornata del Profumo, il 21 marzo, l’inizio della primavera. Celebrazione che accompagna le iniziative legate al premio che incorona le migliori fragranze dell’anno per la persona e, novità, per l’ambiente. «Per coinvolgere un pubblico maggiore quest’anno abbiamo introdotto numerosi eventi online che hanno permesso di conoscere il processo che si nasconde dietro ogni creazione: in pochi sanno che sono necessari almeno 18 mesi per dare alla luce un nuovo jus», ha spiega Ambra Martone presidente dell’associazione organizzatrice Accademia del Profumo.
Un nuovo trend legato al più che anelato senso di benessere ricercatissimo nella situazione corrente è il fragrance zoning, nato in questo periodo di pandemia in cui l’ambiente domestico è il posto dove trascorriamo più ore, lavoriamo e viviamo da soli o in famiglia. Facciamo tutto in casa, inclusa l’attività fisica e il realx e l’uso del Fragranze Zoning, ovvero delimitare un’area della casa con un profumo diverso, che sia una candela profumata, un diffusore d’ambiente o una fragranza da indossare, può dare una specifica destinazione, aiutare a evocare stati d’animo e a scandire i momenti della giornata.
Quando c’è incertezza e isolamento, associare fragranze a certe attività o stanze può aiutare a mantenere un buon equilibrio tra vita lavorativa e rilassamento. Il principio è di sfruttare gli effetti benefici che un profumo può avere sulle emozioni e sull’umore. Soprattutto le donne, che hanno più cellule deputate al senso dell’ olfatto nel cervello rispetto agli uomini, sono risultate ricettive alla tendenza. Secondo uno studio pubblicato da Plos One le donne sono più suscettibili del 35% rispetto agli uomini a una risposta positiva innescata dal fragrance zoning.