Sanremo 2021, Bugo a caccia del riscatto: stavolta «dov’è Morgan»
Dodici mesi fa, salendo per la prima volta sul palco dell’Ariston, probabilmente sognava di scrivere una piccola pagina del Festival di Sanremo, qualcosa che sarebbe rimasto nei ricordi degli spettatori. Cristian Bugatti, in arte Bugo, ce l’ha fatta, suo malgrado. Sì, perché a incidere il suo nome nella storia della kermesse è stata una vicenda che, con la musica, c’entra soltanto in maniera indiretta.
«Dov’è Bugo», è la domanda di Morgan diventata cult, al centro di esilaranti montaggi e di una valanga di meme. Eppure, per il cantautore di Cerano, c’era ben poco da ridere: l’amico e compagno di gara, infatti, aveva deciso di stravolgere il testo della loro canzone, cogliendo tutti di sorpresa. L’orchestra, la giuria, gli addetti ai lavori a lo stesso Cristian, che ha abbandonato il palco in segno di protesta.
Un gesto che alla coppia è costato la squalifica, nonostante il pezzo non fosse assolutamente male. «Sono stato ostacolato, ogni mia proposta è stata bocciata e nella serata delle cover lui mi ha cantato sopra», ha affermato Morgan attaccando Bugo. Il quale, nelle interviste post-Festival, ha raccontato la sua versione senza nascondere il dispiacere per un grande opportunità professionale buttata via.
D’altronde era l’occasione di una vita, per lui che ha cominciato a suonare la chitarra nel 1992, durante il servizio militare. Era la chance per farsi notare da un pubblico più vasto, dopo otto album realizzati e un periodo lontano dalle scene per seguire la moglie Elisabetta, diplomatica, durante i suoi incarichi in India. Proprio lì, a Nuova Dehli, i due si sono sposati e poco dopo è arrivato il figlio.
Così, un anno dopo quella clamorosa lite in diretta, ecco che Bugo torna al Festival in cerca di «riscatto». Stavolta da solista, con «E invece sì», una canzone dalle sonorità anni Ottanta in cui cita Cristiano Ronaldo, uno dei suoi idoli in quanto è grande tifoso della Juventus, poi Celentano e Ringo Starr. Una nuova opportunità per lasciare un segno al Festival, stavolta grazie soltanto alla sua musica.
E magari qualcuno, vedendolo da solo sul palco dell’Ariston, stavolta dirà: «Dov’è Morgan».