Il vademecum delle auto ibride ed elettriche, tutte le differenze
ELECTRIC DAYS DIGITAL: COME SEGUIRE L’EVENTO DALL’8 AL 12 FEBBRAIO
Quali differenze ci sono tra auto ibride ed elettriche? Cerchiamo di fare luce all’interno della settimana degli Electric Days Digital: l’evento dedicato alla mobilità elettrica, promosso da Motorsport Network in collaborazione con Condé Nast, che si terrà fino al 12 febbraio 2021 sul sito www.electricdays.it.
Il mondo della mobilità elettrica ad personam – escludendo biciclette, monopattini e scooter – si divide proprio in automobili elettrificate ibride o semplicemente ibride ed elettriche. Le prime hanno un motore a combustione alimentato a benzina, diesel a cui si aggiunge una componente elettrica. Questa può variare da un piccolo dispositivo elettrico generalmente montato sul motore tradizionale, a un motore elettrico vero e proprio che lavora insieme a quello a combustione o anche in autonomia. Le automobili elettriche, invece, hanno uno o più motori che sono esclusivamente elettrici. Ma andiamo per ordine.
Auto ibride Mild hybrid o MHEV
Le Mild Hybrid Electric Vehicle rappresentano la porta d’accesso all’elettrificazione. Nel corso degli ultimi anni diverse case automobilistiche hanno introdotto nella propria gamma l’ibrido leggero. Nello specifico, al loro motore termico si affianca un dispositivo elettrico reversibile. Si tratta di un alternatore-starter azionato meccanicamente capace di funzionare come generatore di corrente e di motore elettrico. Ha anche la funzione di motorino d’avviamento per il motore termico. Questo dispositivo collegato all’albero motore consente il recupero dell’energia in frenata o in decelerazione.
Tale energia va ad alimentare un sistema elettrico parallelo a 12 o 48 volt a cui è collegata una batteria agli ioni di litio dedicata di modeste dimensioni. Non si può ricaricare alla presa elettrica. Inoltre, il sistema MHEV non permette di muovere in autonomia la vettura. Fornisce, però, una spinta in più in fase di accelerazione durante la ripartenza del veicolo con potenze che variano dai 3 ai 20 kilowatt. Nelle vetture più evolute, oltre a consentire la funzione Start&Stop, il Mild Hybrid permette all’auto di veleggiare, cioè di continuare a muoversi a motore spento soprattutto in fase di decelerazione.
Si riducono così consumi ed emissioni inquinanti. Il risparmio di carburante può raggiungere su alcuni modelli il 10 per cento rispetto alla versione tradizionale. Inoltre, le ibride leggere usufruiscono di tutti i vantaggi delle ibride a partire dall’accesso alle zone a traffico limitato ed esenzioni bollo in determinate regioni. Ciò le rende ideali per qualsiasi tipo di utenza. Soprattutto per i pendolari che –per ora– possono entrare nelle ZTL senza pagare il ticket. Tra le attrici che hanno adottato l’ibrido leggero c’è Miriam Leone con la recentissima Maserati Ghibli Hybrid.
Le Full hybrid o HEV
Il secondo step dell’elettrificazione è rappresentato dalle Hybrid Electric Vehicle. Sono le prime a comparire con Toyota. Conosciuta anche come Full Hybrid questa motorizzazione prevede un motore endotermico abbinato a un motore elettrico. Entrambe partecipano alla trazione del veicolo. Ciò, però, non avviene mai simultaneamente. Grazie alla batteria da 1-1,5 kilowattora le automobili Full Hybrid hanno anche la capacità di viaggiare in puro elettrico, ma per percorrenze di meno di una manciata di chilometri.
Rispetto alle Mild Hybrid, questo powertrain ha la spinta elettrica sufficiente per movimentare la vettura da ferma per poi disattivarsi all’ingresso del motore endotermico. I vantaggi del Full Hybrid sono considerevoli in termini di emissioni e consumi. Il motore elettrico occupa più spazio e comporta maggiori costi e peso. Come in tutte le auto ibride, le batterie si ricaricano nelle fasi di frenata. Ma si ricarica sfruttando anche il motore termico. Come per modelli MHEV, anche i Full Hybrid non hanno la presa di corrente per collegarsi alla rete elettrica. Ciò significa che non serve alcun stop di ricarica per poterle utilizzare. Un vantaggio che le rende particolarmente adatte per chi ne fa un uso ricorrente durante la giornata.
Le Plug-In Hybrid o PHEV
L’occhio allenato riconosce una Plug-In Hybrid Electric Vehicle per la presenza del secondo sportellino della presa elettrica che si aggiunge a quello del tradizionale serbatoio. Il powertrain è composto da un motore elettrico che può lavorare anche in maniera autonoma rispetto a quello endotermico. Ha un pacco batterie di notevole dimensione situato generalmente nel bagagliaio o sotto i sedili. La sua capacità varia dai 12 ai 15 kilowattora. Permette alla vettura di spostarsi in modalità elettrica EV per circa 30-60 chilometri effettivi, a seconda del peso della vettura, dello stile di guida e della stagione.
La velocità massima in modalità 100 per cento elettrica può arrivare fino a 135 chilometri orari. Una volta terminata la carica elettrica, la vettura si muove con il propulsore endotermico tradizionale. Diverse vetture lasciano la decisione del tipo di trazione da utilizzare al conducente. Oltre a quella elettrica EV, chi guida può scegliere di utilizzare la modalità ibrida. In questo caso la gestione dei due motori è affidata a una centralina di controllo. In alternativa, si può scegliere di utilizzare solo il motore a combustione e preservare la carica per quando si dovrà entrare nelle zone a traffico limitato.
Se la batteria è scarica, diverse PHEV hanno la funzione recharge che utilizza il motore endotermico per ricaricare il pacco batteria. In alternativa, le auto ibride plug-in si devono ricaricare con la presa di corrente. È consigliabile avere a casa una Wallbox per ricaricare. Si tratta di una speciale presai a cui collegare la vettura. Per le PHEV, generalmente, non è richiesta una nuova linea elettrica. Sarà sufficiente, se l’impianto lo consente, alzare la potenza portandola almeno a 4,5 kilowatt. Il prezzo superiore delle Plug-In Hybrid è calmierato dagli incentivi statali.
L’Ecobonus può arrivare a 6.000 euro se si rottama un’auto vecchia da Euro 0 a Euro 4. Come nelle due precedenti versioni la tassa di possesso può essere scontata o azzerata a seconda delle regioni. Data l’autonomia elettrica, le auto ibride plug-in sono indicate per chi compie giornalmente meno di una cinquantina di chilometri. Ciò significa viaggiare in modalità EV a un costo che varia tra 3 e 7 euro al giorno considerando che un kilowattora costa tra 0,19 e 0,48 euro. Sono diverse le green star e le celebrità dei social come dello sport che hanno adottato queste tipologie di auto ibride. L’insegnate di Yoga e Pilates, nonché star dei social, Johanna Maggy ha in uso un’Audi Q5 TFSI e. Audi Q7 Plug-In Hybrid, invece, porta gli atleti dello sci della FISI ai numerosi appuntamenti dell’intenso calendario agonistico. Anche il giovane chef Paolo Griffa dell’hotel Royal di Courmayeur è alla guida di una Range Rover sport PHEV.
Le Battery Electric Vehicle o BEV
Le Battery Electric Vehicle sono automobili dotate esclusivamente di un motore elettrico anziché del tradizionale propulsore endotermico a benzina o diesel. L’auto elettrica è spinta, quindi, da uno o più motori elettrici che utilizzano l’energia accumulata nel pacco batteria agli ioni di litio per trasformala in energia meccanica necessaria a dare la spinta alla vettura. Tramite un Inverter, l’energia elettrica a corrente continua della batteria viene trasformata in corrente alternata capace di azionare il motore elettrico. Questo, in fase di rilascio dell’acceleratore, funziona anche da generatore di corrente. Recupera l’energia meccanica data dal movimento delle ruote in energia elettrica utile per ricaricare la batteria.
Il pacco batteria generalmente è posizionato nel sottoscocca e ha una capacità che può andare dai 35 agli oltre 100 kilowattora. A seconda del modello, dello stile di guida e della stagione l’autonomia può variare di molto. Si va dai 70 chilometri della Citroen Ami a diverse centinaia di chilometri. La ricarica può avvenire attraverso la wallbox di casa a corrente alternata. In questo caso è necessario attivare una linea di corrente a parte da almeno 7 kilowattora. In alternativa, come per le auto ibride plug-in si può ricorrere alle colonnine pubbliche. Attraverso quelle a corrente alternata, i tempi di ricarica partono dalle 5 ore a salire. Nelle lunghe percorrenze, le auto elettriche possono ricaricarsi anche dalle colonnine fast charge a corrente continua. A seconda della capacità della batteria e della potenza della colonnina, si può ricaricare la batteria dal 10 all’80 per cento in meno di 30 minuti.
Chi acquista un’auto elettrica deve cambiare il proprio modo di viaggiare. Per non rimanere a zero, è sempre utile avere un piano B e non scendere mai sotto il 10 per cento della capacità. A seconda dell’autonomia necessaria nel quotidiano, l’offerta attuale di auto elettriche copre praticamente ogni tipo di utenza. Da chi ne fa un uso solo urbano, a chi deve viaggiare spesso per lavoro. Sono molte le green star che hanno sposato questo tipo di modalità, dato anche l’enorme divertimento che regala l’auto elettrica. A bordo della Peugeot e 208 troviamo l’attrice Giorgia Surina. Gira invece su una Mercedes EQC lo chef Davide Oldani, fresco della sua prima stella verde della Guida Michelin 2021 con il ristorante a doppia stella D’O. Mentre il collega Norbert Niederkofler chef del ristorante stellato St. Hubertus all’Hotel Rosa Alpina di San Cassiano in Badia è al volante di una Audi e-tron Sportback.
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