Cardi B torna con «Up», regina degli eccessi (e delle polemiche)
Dopo il successo di Wrap, brano votato all’internazionalità, Cardi B sarebbe tornata alle origini, a New York, al suo parlare provocatorio, ad Atlanta, sua seconda casa. L’artista lo aveva promesso online, replica alle accuse di quanti tra i fan ne avevano criticato l’ultima produzione musicale. Non sarebbe stata «soft», come qualcuno aveva osato definirla. E, nell’onorare alla stregua di un debito ogni promessa, Cardi B ha dato forma a Up. «Volevo una canzone più da quartiere, arrogante e coraggiosa», le sue parole.
https://www.youtube.com/watch?v=rCiBgLOcuKUIl brano, rilasciato online alla mezzanotte di venerdì, insieme ad un video che nell’arco di poche ore ha superato i due milioni di visualizzazioni, è tutto quel che Cardi B è. Un eccesso dai colori pop, dove l’affermazione sessuale è propedeutica all’emancipazione della donna. Up, come accaduto spesso nella discografia della cantante, intenta a mettere insieme il suo secondo album, è stracolma di riferimenti sessuali. E di provocazioni. «I ragazzi al verde non meritano una donna», canta in Up, preferendo al termine «donna» un più esplicito riferimento ai suoi genitali. Il pubblico si è indignato. Una parte ne ha riso. E Cardi B, il cui album di esordio, Invasion of Privacy, è il quarto più ascoltato nella storia di Spotify, non si è data la pena di replicare, certa che dividere sia la strada per il successo.
Insieme alla canzone, Cardi B ha rilasciato anche il videoclip, registrato durante le vacanze natalizie. E ugualmente provocatorio. Il video si apre con la cantante in piedi su una lapide con la scritta «RIP 2020», dopo si passa a lei, dominatrice, vestita di pelle nera, fino ai micro abiti fluo a favore di twerking.