Sleddog tra le Dolomiti: tra le montagne più belle su una slitta
Sciare non è l’unico modo di vivere una vacanza sulla neve. Per esempio, avete mai pensato allo sleddog? È la corsa con i cani da slitta, normalmente Siberian Husky, che trainano il musher (il conduttore) in luoghi dove altrimenti sarebbe difficile arrivare: nel cuore dei boschi, fino in cima, per ritrovarsi al cospetto delle vette in mezzo alla natura selvaggia. Nato con la necessità di spostarsi nei gelidi Paesi del Nord, oggi è uno sport ma anche una delle più affascinanti attività (oltre che una delle poche, al momento) da provare per vivere le montagne, incluse le più belle del mondo, le Dolomiti.
L’IDEA PER PROVARE
In Val Gardena, per esempio, da poco più di due anni è nata Husky Sled Dog: l’hanno fondata Italo Facenti e Greta Bonavoglia, grandi appassionati di animali con il sogno di vivere in mezzo alla natura, di offrire a tutti l’opportunità di provare questa esperienza totalizzante, ma anche di dare una seconda chance a tanti cani da corsa, e non solo, che se non trainassero le loro slitte ora sarebbero probabilmente nei canili.
«Quando ho iniziato – racconta Italo Facenti – avevo due strade: comprare cani nati per lo sleddog o dare una seconda opportunità a cani che altrimenti avrebbero potuto essere dimenticati. Ho scelto questa via, e ora con noi ci sono 25 cani regalati dai musher perché non erano più in grado di reggere i ritmi delle competizioni o per altre ragioni. Arrivano qui carichi di adrenalina (d’altronde sono abituati a correre!), ma con noi si placano. Devono rapportarsi con tutti: solo entrando in contatto con i cani si vive a fondo l’esperienza».
COSA SERVE PER PROVARE LO SLEDDOG
Nella relazione con il cane, oltre che che nel contatto con la natura, c’è tutto il senso profondo dello sleddog: un po’ come andare in barca a vela lasciandosi guidare dal vento. Tu devi fidarti del tuo cane perché solo così lui si fiderà di te, e continuerà a correre, a tenerti in equilibrio, a portarti dove altrimenti non riusciresti ad arrivare. «Non serve nessun allenamento. Quando si sale su una slitta bisogna avere voglia di provare e di giocarsela con gli husky, entrare in empatia: bisogna assecondarli, andare al loro ritmo, senza spingere troppo. Lo sleddog non è come andare in motoslitta, conta molto la propensione di chi prova».
La sua parte, poi, la fa il modo in cui è strutturata l’esperienza: nel caso di Husky Sled Dog si fa con una slitta molto leggera, guidata da una sola persona (o da un bambino con un adulto), trainata al massimo da 4 cani (in Svezia o in Norvegia si arrivano anche a 14 cani, con una spinta decisamente più impegnativa). «In questo modo – spiega Facenti – possono provarlo tutti, anche i bambini da soli: ora stiamo preparando slitte adatte anche a piccoli di 5/6 anni». L’alternativa, per i più piccoli (si prova da circa tre anni, serve un metro e trenta di altezza), è stare con un adulto.
L’ESPERIENZA
A questo si aggiungono piccole tecniche per frenare che si imparano prima di salire, durante un briefing in cui i musher di Husky Sled Dog spiegano le basi, e danno tutto il tempo a chi le guida di socializzare i cani da slitta. A questo punto si parte, per escursioni la cui durata dipende dal desiderio di chi prova (per questo bisogna sempre prima chiamare e accordarsi) e che ora portano in alcuni tra i luoghi più belle delle Dolomiti, come la Vallunga, la valle che da Selva di Val Gardena conduce a nord est nel Gruppo del Puez, e fino al Passo delle Erbe, che è un valico alpino tra la val di Luson e la val Badia (il video-cover di questo articolo è riferito al Passo delle Erbe).
«Si parte dai 2000 per arrivare a 2100 di quota, su questo altipiano paradisiaco», dice Italo Facenti. «Per arrivare al Passo delle Erbe si impiega circa un’ora di slitta, attraversando boschi innevati, su un sentiero battuto. Al ritorno ci si ferma in una baita, dalla signora Emma, che ogni giorno fa lo strudel, e si mangia insieme una fetta appena sfornata. Quando si fanno le escursioni in notturna si fa l’aperitivo in quota e poi volendo anche la cena. Dipende sempre da cosa vogliono fare le persone che chiedono di prenotare l’esperienza: creiamo insieme i nostri percorsi». Che sono sempre in piena sicurezza, anche perché – oltre al fatto che si fanno all’aperto – alle escursioni partecipano massimo 5/6 clienti per volta e non c’è un minimo: si può partire anche solo in due.
L’emozione è unica, anche se la provi più di una volta: «Non è vero – conclude Italo – che tutte le volte è come la prima volta, ma tutte le volte che faccio questo percorso, che corro sulla slitta mentre il Sassolungo mi sta guardando, penso di essere un privilegiato. Perché quando sali sopra i 2000 in posti dove non c’è nessuno percorrendo strade battute solo per la tua slitta, tutto ha un’altra prospettiva: i rumori cambiano, i silenzi cambiano, senti il respiro dei cani, davanti hai le Dolomiti». Il mondo è tutto tuo.
In questa gallery alcune foto di Husky Sled Dog:
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