Kamala Harris da Forbes a Time, ecco la donna dell’anno
È l’anno di Kamala Harris, questo 2020. La speranza è che lo sia anche il 2021. La rivista statunitense Time ha scelto come persone dell’anno il presidente eletto degli Stati Uniti Joe Biden e la sua vicepresidente, che già era entrata nella classifica delle donne più potenti del mondo stilata da Forbes.
«Assieme Biden e la Harris hanno offerto ristoro e rinnovamento in un unico ticket. E l’America ha comprato quello che avevano messo in vendita», scrive il Time. Gli altri tre finalisti erano il presidente uscente Donald Trump, l’epidemiologo Anthony Fauci e sugli attivisti del movimento Black Lives Matter. Questi sono stati indicati come guardiani dell’anno, quel 2020 già messo in copertina con una croce rossa sopra i numeri.
È una donna a emergere nell’anno da dimenticare della pandemia. È la prima volta che un presidente eletto e la sua vice appaiono assieme sulla copertina della persona dell’anno e Kamala Harris è anche la prima vicepresidente eletta a ricevere l’onore di questa cover.
La senatrice è diventata simbolo delle donne, capace, come è stata, di non farsi togliere la parola nei dibattiti elettorali con Mike Pence. «Signor vicepresidente, sto parlando io». È diventata la prima donna, la prima nera americana e la prima asiatica americana a essere eletta vicepresidente. Per la prima volta entra anche nell’elenco delle donne più potenti al mondo della rivista Forbes con un ingresso direttamente al terzo posto. Davanti a lei solo la prima e imbattibile Angela Merkel, in cima alla classifica per il decimo anno consecutivo, e a Christine Lagarde, che guida la Banca centrale europea, seconda come lo scorso anno.
Fra le donne della lista ci sono 10 capi di stato, 38 amministratori delegati e cinque rappresentanti del mondo dello spettacolo. C’è la prima ministro neozelandese, Jacinda Ardern e anche la presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, entrambe impegnate nella lotta al coronavirus. Con loro la prima ministra Erna Solberg alla posizione numero 52. «I Paesi democratici», ha detto, «dove i diritti umani sono rispettati e dove le donne sono in grado di raggiungere posizioni di vertice nella società sono anche i Paesi che sono i più attrezzati per gestire le crisi da Covid-19».