Lady Diana e quel taglio di capelli anni ’80 che piaceva anche alle icone dell’epoca
L’avvento di The Crown, soprattutto la quarta stagione, progenitrice dell’epoca royal che stiamo vivendo attualmente, non ha fatto altro che riportare a galla (sempre che fosse mai affondato) quell’interesse misto a curiosità verso le vicende della famiglia reale più influente di sempre.
Non ultima sulla compianta Lady D., le cui vicissitudini hanno riacceso un’anacronistica lotta con Camilla, e i cui outfit, ricreati a menadito dalla costumista Amy Roberts, insieme alle acconciature, scolpite dallo stesso coiffeur della reale Principessa, Sam Mcknight, hanno riacceso i riflettori sulle tendenze tipicamente anni Ottanta. In fondo, che cosa c’è di più eighties del taglio vaporoso, sfilato, e da sempre segno distintivo dell’immagine di Diana?
Anche la stessa Emma Corrin, l’attrice che ha dato corpo e voce al personaggio di Diana Spencer nella seguitissima serie Netflix, ha sottolineato proprio di recente il paragone con il look di uno dei personaggi più influenti dell’epoca, George Michael ai tempi del duo Wham! (come non citare Last Christmas visto il periodo imperante). L’attrice ha postato su Instagram una serie di scatti che raccontano il behind the scenes di The Crown e, tra questi, compare anche una foto in cui fa notare la somiglianza del suo look, ovvero quello del suo personaggio, Diana, e la chioma folta di George Michael.
Del resto, volume e cotonature, lato hair, erano le chiavi di volta di quegli anni fatti di sperimentazioni ed eccessi. E le serie tv di allora, da Dallas a Dynasty passando per il trio più cotonato di sempre, le Charlie’s Angels, non facevano che alimentare la moda. Indimenticabili e leggendarie le permanenti, le chiome fluenti e i tagli vaporosi di tante star come Madonna, Brooke Shield, Linda Evans, Pamella Bellwood, Joan Collins, Heather Locklear.
Un look che però nella storia della Principessa delimita una fase ben precisa della sua vita, quella dei primi anni a Buckingham Palace, della storia travagliata col Principe Carlo, dell’accettazione forzata, e il cui make-over, avvenuto nei primi anni Novanta, ne ha aperta un’altra. «Se è vero che la psicologia spicciola legata ai cambi look ha i suoi limiti – racconta a The Cut Linda Wells, fondatrice di Allure che ai tempi del fidanzamento di Lady D. e Carlo lavorava a Vogue – in questo caso però abbiamo la conferma dalla Principessa stessa, le cui registrazioni segrete (rese pubbliche per la prima volta nel 2017 da Netflix col documentario Diana: In Her Own Words) includono una domanda su quando la Principessa sia passata dal sentirsi una vittima a una «vincitrice». La sua risposta fu: Suppongo l’estate scorsa, quando Sam (Sam Mcknight, il suo hairstylist), mi ha tagliato i capelli in modo diverso e fatto uscire qualcosa di diverso».
«L’idea era quasi di ricominciare, di fare qualcosa di più forte, più casual, più lei», racconta Mcknight che poi scolpì sulla sua chioma quel taglio corto, sensuale, illuminato da riflessi e colpi di sole – vedi la copertina di Vanity Fair nel 1997 – che fu il segno dell’inizio della sua emancipazione dalle restrizioni di corte.
E perché non un cambiamento al contrario? Magari verso le lunghezze? Forse perché era «too princess-y» ipotizza l’hairstylist sempre a The Cut. «Lei sapeva che le persone volevano vedere la Principessa Diana e questo fu quello che dette loro».