Natale, il tampone per vedere i familiari? Cosa c’è da sapere
A ridosso del giorno in cui avremo l’incontro con i familiari, ma non troppo vicino. È il Natale del tampone e, anche se nessuno lo può dire con certezza assoluta, la giornata migliore per farlo è martedì 22.
C’è la corsa a prenotare test e tamponi per riuscire a vedere in sicurezza amici e parenti. È una sicurezza relativa. Il virologo Fabrizio Pregliasco non è il solo esperto ad aver spiegato che il tampone prima del cenone di Natale non è un lasciapassare. «Anche il test, inizialmente negativo, può diventare positivo tra le 24 e le 72 ore dopo l’avvenuta infezione».
Il virologo ha fatto un esempio parlando con HuffPost. «Mi infetto il 23 dicembre mattina, il 23 dicembre pomeriggio faccio il tampone molecolare o rapido e risulto negativo. Il 24 pomeriggio se rifacessi il test potrei, invece, risultare positivo». Bisogna infatti contare i tempi di incubazione e mettere in conto anche la sensibilità dei test.
Per Pregliasco «l’unico modo per essere sereni durante il cenone è rispettare le norme. Pochi commensali a tavola (4 o 6 al massimo), distanza di sicurezza e mascherina tolta solo per magiare». Distanziamento e mascherine dunque, come si sta ripetendo da mesi.
Non servono allora i test che tanti stanno prenotando? Servono ad avere un quadro della propria situazione: il sierologico lo dà per il passato, il tampone una fotografia del momento in cui viene fatto. Proprio perché espressione di un momento il tampone rapido non può essere risolutivo.
«Il tampone rapido», ha spiegato Pierangelo Clerici, Presidente dell’Associazione Microbiologi Clinici italiani e della Federazione Italiana Società Scientifiche di Laboratorio al Corriere della Sera, «non può essere un passaporto per il cenone perché potrebbe arrivare a tavola gente che in realtà è positiva…un test diagnostico non abbastanza sensibile o fatto troppo precocemente, una bassa carica virale, un’infezione successiva al test ma precedente all’incontro, la cinetica virale diversa da individuo a individuo. Il tampone rapido negativo è solo un semaforo verde psicologico. Contano molto di più la responsabilità e l’autocoscienza del singolo».
L’affidabilità dei test dipende dai singoli prodotti, non è universale: si va dal 50 al 90% in quanto a sensibilità. Bisognerebbe fare quelli con percentuale maggiore. I dati disponibili sono però quelli dati dai produttori.
In media da quando avviene il contagio all’inizio della replicazione del virus trascorrono 24 ore. Il tampone (antigenico rapido che si fa in farmacia in alcune regioni e in laboratori privati da 22 a più di 50 euro) andrebbe fatto dopo 48-72 ore dal presunto contagio per avere un risultato più certo. Per vedere i parenti a Natale la data migliore potrebbe essere quella del 22 dicembre e poi non avere contatti con nessuno e questa secondo parte è più importante della prima.