Sognate in grande, sognate con ambizione
Questo articolo è pubblicato sul numero 46 di Vanity Fair in edicola fino al 17 novembre 2020
C’è una frase che non riesco a togliermi dalla mente del discorso di Kamala Harris, il primo vicepresidente donna nella storia degli Stati Uniti: «Dream with ambition» ovvero, sognate in grande, sognate con ambizione. Dopo la vittoria elettorale di Harris, del nuovo presidente Joe Biden e dei democratici, si sono scritti articoli e post, creati infiniti meme e video sui social network e ritagliate frasi a effetto dai loro proclami. Eppure mi resta impressa quell’espressione: sognate in grande, sognate con ambizione.
Mentre scrivo questo editoriale, il presidente uscente Donald Trump non ha ancora parlato né ammesso la propria sconfitta. Un fatto, però, resta certo: qualunque mossa farà Trump, il suo trumpismo continuerà. E non finirà quella tendenza a dividere in due l’opinione pubblica, con i buoni da una parte e i cattivi, i nemici dall’altra. E ancora: non si smetterà di manipolare l’informazione per ottenere potere; si ricorrerà ancora a un linguaggio violento per avere più consensi; e si continuerà, sbagliando, a pensare alla destra come sinonimo di populismo, dimenticandosi della sua storia e della sua valenza.
La deriva del trumpismo, tra le altre cose, ci ha consegnato un Paese diviso e polarizzato come non mai: infatti, la parola che al momento tutti utilizzano è «heal», ovvero guarire quella ferita, quella spaccatura del popolo americano che oggi è diventata così profonda da creare più conflitti e più tensioni.
Le sfide di Biden e Harris sono tante e articolate: sul tavolo ci sono il problema del cambiamento climatico, la lotta al razzismo sistemico, i rapporti col mondo e soprattutto con la Cina, la piaga della pandemia, il tema dell’inclusione, la riforma della giustizia, l’educazione, la sanità, la disoccupazione. L’entusiasmo di questi giorni è un punto di partenza e non deve far dimenticare che ci sarà molto da fare da qui in poi.
Ma non è questo a contare. È un’altra, a mio parere, la questione importante: Biden e Harris ci hanno restituito il sogno americano. La speranza, forse l’illusione, sicuramente la visione che Trump aveva sostituito con un altro termine potente: paura. Anche per questo, dopo quattro anni di linguaggio d’odio e di oscurità, mi sono rimaste impresse le parole di Harris. «Sognate in grande, con ambizione. Conducete la vita con convinzione. Soprattutto, imparate a guardare a voi stesse come gli altri non sono mai riusciti a vedervi perché alla fine del viaggio noi saremo qui ad applaudirvi». In questo messaggio, rivolto innanzitutto alle donne, alle bambine e a chiunque parta da una condizione di minoranza o di svantaggio, c’è il cuore del sogno americano. Ovvero vedere la luce in fondo al tunnel, la speranza oltre le difficoltà, la resistenza anche quando tutto sembra perduto.
In questo numero di Vanity Fair troverete le storie di tanti sportivi, famosi e no, che insegnano il valore del sogno attraverso l’accettazione del suo raggiungimento: la fatica, la speranza, la costanza, l’impegno.
Quindi, sognate in grande, sognate con ambizione. Perché senza il sogno non c’è impegno, né resistenza e neppure speranza. Grazie Kamala Harris per avercelo fatto ricordare.
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