Prima Café, il nuovo destination point di Milano
Splende come un’ametista incastonata tra le vetrine di Corso Garibaldi il Prima Café, nuovo locale aperto a Milano da Prima Assicurazioni. Non un semplice cocktail bar, ma un destination point, ovvero una location multisensoriale in cui, per ogni momento della giornata, si può trovare una proposta food&beverage dedicata così da ritagliarsi qualche momento di relax-in tutta sicurezza- in una nelle vie più gettonate e dinamiche della città. Il design accattivante imperniato nei toni del viola potrebbe essere quello di un locale a New York o a Tokyo senza grandi voli pindarici, è invece curato dallo studio d’architettura tutto meneghino Park Associati, capitanato da Filippo Pagliani e Michele Rossi. Viola, il colore simbolo della tech company fondata da Alberto Genovese, ma anche della squadra di calcio della Fiorentina di cui il gruppo è sponsor.
Un progetto che guarda lontano, apparentemente distante dal core business dell’azienda di assicurazioni, ma che ben incarna i principi su cui si basa fin dagli esordi: l’attitudine tecnologica e la tensione continua vero il progresso, utile per migliorare la vita quotidiana delle persone. Varcando la soglia dei 190 metri quadri che compongono Prima Café a colpire per prime sono una serie di luci-scultura che sembrano stalattiti laser, un bancone lucidissimo e sagomato dal finish metallico e le poltroncine neo-retro in morbido velluto. La cucina non è da meno in quanto a innovazione: una proposta che va dalla colazione al dopo cena variegata, improntata sullo stile fusion, ma con un animo healty, con piatti ispirati alle ricette Cali-Mex ibridate con la tradizione mediterranea. Non manca certo il beverage dallo stampo internazionale, con etichette ricercate e proposte accattivanti anche per gli amanti delle preparazioni non alcoliche.
Una filosofia cosmopolita, consapevole e glocal, che racchiude diverse esperienze: «Tutto ciò che c’è di buono nella vita inizia con il caffè e per questo Prima Café cerca di soddisfare ogni gusto con il classico espresso e la bakery artigianale, ma anche preparazioni icosmopolite come i diversi tipi di latte plant-based. Alla sera, sono protagonisti piccoli piatti, che ripercorrono un viaggio emozionante e raffinato tra ingredienti glocal e sapori cosmopoliti”, spiega Irene Placido, co-founder ed esperta di ristorazione. Una proposta completa e ben strutturata, che infonde coraggio in questo periodo difficile, permettendo di esplorare nuovi sapori e regalare momenti di evasione.