Elisa Pomarelli: il funerale un anno dopo, ma non è femminicidio
Un anno. Tanto è passato dalla morte di Elisa Pomarelli. Tutto questo tempo è servito per arrivare al funerale della ragazza piacentina uccisa il 25 agosto 2019 da Massimo Sebastiani. 28 anni lei, 45 anni lui. La ragazza lo credeva un amico, l’uomo non accettava invece il rifiuto ricevuto da lei, che gli aveva detto di essere lesbica. Di lei si persero le tracce dopo un pranzo con l’uomo. Fu lui a far ritrovare il cadavere il 7 settembre.
Piacenza la saluta un anno dopo con il lutto cittadino, ma con un ritardo, dovuto anche a questioni medico-legali, difficile da accettare. «Se potessi tornare indietro non farei più figli, ma non perché non sono contenta di loro. Per questa società» ha detto la madre Maria Cristina, in una lettera aperta scritta a fine luglio e riportata dal Corriere della Sera.
Il 4 agosto c’è stata la prima udienza del processo contro Sebastiani. Ha confessato l’omicidio, ma ha anche ottenuto il rito abbreviato, seppur subordinato alla perizia psichiatrica che deve accertare la capacità di intendere e di volere dell’uomo. Questo gli permetterà di avere uno sconto di un terzo pena. Non è solo un dettaglio tecnico perché rende impossibile la definizione di questo come un femminicidio.
Hanno protestato associazioni il centro Città delle donne-Telefono Rosa di Piacenza, Non una di meno ed Eurocentralasian Lesbian* Community (EL*C). La legge 33/2019 esclude la possibilità del rito abbreviato per i delitti puniti con la pena dell’ergastolo, tra cui c’è l’omicidio aggravato. Proprio l’omicidio aggravato, che comprende, senza citarli, i femminicidi, non è stato contestato a Sebastiani che deve invece rispondere di omicidio volontario e distruzione di cadavere. Non è un femminicidio dunque il caso di Elisa e per l’assassino c’è la possibilità dello sconto di pena.
La sindaca di Piacenza Patrizia Barbieri ha detto che la proclamazione del lutto cittadino «non è una mera formalità istituzionale; ma un gesto semplice e sincero che rappresenta l’abbraccio della comunità piacentina a tutta la famiglia; nel ricordo di Elisa e nell’impegno collettivo a contrastare ogni forma di violenza contro le donne».