Trionfo del Bayern Monaco in Champions League
Bayern Monaco campione d’Europa. E’ la sesta coppa in bacheca per un club che quest’anno ha piazzato il Triplete: titolo e coppa nazionale, più la Champions League. Con il Bayern vince la tradizione che si sa rinnovare, di generazione in generazione; mantenendo una forte identità di base e adeguandosi ogni volta alle stagioni di un calcio che cambia pelle.
I tedeschi trionfano così in un torneo segnato dalla pandemia e dalle successive restrizioni battendo il Psg nel vuoto dell’«Estadio de la Luz». Decisivo il gol di Kingsley Coman, 24 anni, originario del Guadalupe e parigino di seconda generazione, cresciuto proprio nelle giovanili del club francese e tenutario di un record speciale: da quando ha cominciato a giocare – dal 2012 ad oggi, era appena 16enne quando ha debuttato in Ligue1 – ha sempre vinto lo scudetto (2 col Psg, 1 con la Juventus e 5 con il Bayern) e ha una bacheca da fare invidia a tanti campionissimi.
Deludono le stelle Mbappè e Neymar (in lacrime a fine gara), e in fondo è il talento dei solisti che si piega alla miglior organizzazione della squadra bavarese, guidata in panchina da un neofita alla sua prima esperienza: Hans Dieter Flick. Era la sua prima esperienza in Champions League, ha Non sono bastati i soldi spesi dagli sceicchi, cui resta la consolazione di aver portato per la prima volta nella storia il Psg in finale: nel decennio 2010-2020 gli investimenti degli emiri ammontano a circa 1,3 miliardi di euro, più di 100 milioni a stagione compreso l’acquisto-monstre di Neymar per 222 milioni. I soldi non danno la felicità.
E’ stata comunque una partita intensa, sempre aperta; 90 e passa minuti di qualità eccelsa che hanno riconciliato con il calcio. Il Bayern ha centrato l’11ª vittoria su 11 partite giocate: record assoluto della competizione. C’era anche un po’ di Italia in finale: di grande spessore l’arbitraggio di Daniele Orsato, mentre il centrocampista del Psg e della nazionale azzurra Marco Verratti è entrato solo nel finale, senza tuttavia riuscire a ribaltare le sorti della partita.
Si chiude così l’ultimo atto della Champions più anomala nella storia del torneo, con le final eight giocate a Lisbona per l’emergenza Coronavirus. E si chiude anche il decennio nero del calcio italiano che in Europa – dal 2010 al 2020 – non ha vinto nulla. L’Atalanta è uscita ai quarti di finale, Juventus e Napoli addirittura agli ottavi; tutti con molti rimpianti ma anche con la consapevolezza di non essere all’altezza degli avversari. Resta l’amarezza per l’Inter che ha sfiorato la vittoria in Europa League, ma anche la consapevolezza che il calcio italiano ha vissuto stagioni buie, colme di delusioni e di rimpianti. Per risalire all’ultima coppa messa in bacheca da un club italiano bisogna tornare al 2010, quando l’Inter di Mourinho vinse la Champions League.