Tess Masazza: «Grazie Mamma!»
Questo articolo è stato pubblicato sul numero 30/31 di Vanity Fair in edicola fino all’11 agosto
A prima vista, Tess Masazza colpisce per la sua bellezza. Nata a Los Angeles, cresciuta in Tunisia, mora con gli occhi chiari, è un mix esotico di cromosomi italiani da parte paterna e malgasci da quella materna. Ma appena si muove l’aspetto fisico passa in secondo piano: «Più che bella sono buffa. Il mio essere minuta e con la testa tonda rende più credibili le scene di eterna ragazzina capricciosa, anche se di anni ormai ne ho 33. In scena, quello che conta è la fisicità più del fisico», dice con quell’accento francese che rende gli sketch della sua serie su YouTube Melodramachic – Insopportabilmente donna ancora più divertenti.
Che cos’è allora la bellezza secondo lei?
«È una questione di carattere. Mi è capitato di consolare un’amica offesa per dei commenti sul suo corpo, e pensare: “Ma che ne sanno? Non ti conoscono davvero”. So che può sembrare strano, ma solo quando conosci una persona da vicino, i suoi interessi e le sue passioni, vedi quanto è bella. La bellezza passa in primis dal bene che vogliamo a noi stessi. Io, per esempio, ho deciso di prender- mi cura del mio corpo attraverso un’alimentazione sana e bevendo più acqua. E ho notato che la pelle è diventata anche bellissima».
In video però mette in scena le più comuni ossessioni estetiche femminili come la depilazione, la sindrome premestruale, la prova costume…
«Certo, perché sono stralci di vita reale. Dobbiamo imparare a sorridere di più nel quotidiano, anche delle nostre fisime. Tanto le abbiamo tutte. Io ho la fissa dei capelli sottili. Ma per il resto non sono una ossessionata dalla beauty routine. La mia è molto minimal. Devo dire però che interpretare ironicamente le paranoie delle donne è utile anche per gli uomini: tra il mio pubblico ci sono tanti fidanzati che hanno riconosciuto le loro ragazze. Questo aiuta a rendere alcuni argomenti meno tabù».
Ha capito subito che le paranoie femminili sarebbero state il suo cavallo di battaglia?
«Ho sempre avuto la necessità di tirare fuori la mia parte autoironica. Ma il merito del mio successo lo devo a mia madre: una volta litigando mi disse che avevo un carattere insopportabile e che mi sarei dovuta filmare e rivedermi per capirlo. Ho pensato subito che fosse un’idea geniale!».
A chi si ispira?
«Tra i miei modelli di riferimento c’è l’attrice francese Florence Foresti. È famosa per mettere in scena donne dai 40 anni in su. Ha una fisicità molto minuta, ma ha la capacità di trasfigurarsi. Sa trasformarsi in un attimo in un maschiaccio oppure in una signora elegante, o in una sportiva. Resto ammirata dalla sua capacità di incarnare qualunque tipo di personaggio a prescindere dai connotati fisici. E poi mi lascio ispirare da quello che vedo e che ascolto nella realtà, dalle conversazioni tra ragazze o tra fidanzati. Perché la quotidianità è sempre una fonte inesauribile di aneddoti divertenti».