«Dirty Dancing 3» ci sarà. E ritorna Jennifer Grey
Le voci hanno cominciato a rincorrersi nelle ultime settimane fino alla conferma definitiva da parte di Lionsgate: Dirty Dancing 3 ci sarà. Ad annunciarlo è il CEO del gruppo Jon Feltheimer che, in un’intervista a Deadline, spiega che questo terzo atto sarà «esattamente il tipo di film romantico e nostalgico che i fan del franchise stavano aspettando». L’altra notizia degna di nota è rappresentata, poi, dal grande ritorno dell’attrice protagonista del primo Dirty Dancing, Jennifer Grey, che nel 1987 prestò il volto alla piccola Frances Baby Houseman, innamorata dell’affascinante insegnante di danza Johnny Castle interpretato da Patrick Swayze, scomparso nel 2009.
https://twitter.com/DirtyDancingMov/status/1291162615700500482Da quello che anticipa Feltheimer, il film sarà diretto da Jonathan Levine, prodotto da Gillian Bohrer e scritto a quattro mani da Mikki Daughtry e Tobias Iaconis. La Grey, oltre a recitare, sarà anche produttrice esecutiva del sequel, sul quale comincia a pensare l’aspettativa. A fronte di un successo straordinario che ha portato il film originale a incassare 218 milioni di dollari in tutto il mondo a fronte di un budget di «appena» 5, senza contare l’Oscar e il Golden Globe alla migliore canzone originale e la consacrazione definitiva della coppia formata da Swayze e Grey, anch’essa candidata al Golden Globe, Dirty Dancing prova a rispolverare la sua formula vincente nel 2004.
Dirty Dancing 2 è ambientato durante la rivoluzione cubana del 1958, ma non replicherà mai il successo del primo. Che Lionsgate abbia trovato il modo giusto per riproporre quel mix di musica, romance e dramma che aveva tanto funzionato nel primo Dirty Dancing diretto da Emile Ardolino lo scopriremo solo col tempo: certo è che una Baby senza un Johnny non potrebbe mai avere lo stesso fascino di quel primo incontro a Catskill Mountains, quando la ragazza comincia ad allontanarsi dalla via maestra e a farsi travolgere dalla passione e dall’energia di quei balli che hanno il fascino della disobbedienza.