La cefalea è malattia sociale e invalidante, lo dice la legge
Non è un semplice mal di testa. La cefalea cronica è molto di più e in Italia anche, ufficialmente, malattia sociale considerata invalidante. Lo dice la legge, approvata definitivamente dal Senato l’8 luglio. Solo due i voti contrari a dimostrazione che il problema è sentito da molti. L’Italia è il primo paese europeo a votare un provvedimento simile.
La cefalea primaria cronica deve essere accertata da almeno un anno in un paziente e serve la diagnosi di uno specialista che operi in un centro accreditato per la diagnosi e la cura delle cefalee. Sono passaggi necessari per attestare l’effetto invalidante della malattia, è necessario stabilire l’influenza negativa e continuativa sulle attività quotidiane di chi ne soffre. Se a una persona viene riconosciuta l’invalidità per questo motivo, a seconda della gravità, può avere esenzioni nel pagamento dei farmaci, permessi lavorativi e altre agevolazioni.
Sono sei le forme riconosciute dalla nuova legge: l’emicrania cronica e ad alta frequenza, la cefalea cronica quotidiana con o senza uso eccessivo di farmaci analgesici. la cefalea a grappolo cronica, l’emicrania parossistica cronica, la cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata e l’emicrania continua. Secondo le statistiche la cefalea, in tutte le sue forme, colpisce fra 7 e 8 milioni di persone, il 12% della popolazione, soprattutto donne fra i 20 e i 50 anni.
La deputata leghista Arianna Lazzarini è la prima firmataria della proposta di legge: «È una malattia invisibile che oggi esce finalmente dal cono d’ombra in cui è sempre stata. Non parliamo del semplice “mal di testa” passeggero, ma di una malattia cronica e invalidante vera e propria, molto più diffusa di quanto si possa immaginare, che purtroppo ha già portato alcuni pazienti a compiere anche gesti estremi».
Oltre al riconoscimento come malattia sociale, la legge vuole incentivare la ricerca per contrastare il mal di testa cronico. Dovrebbero essere sperimentati metodi innovativi di presa in carico delle persone affette da cefalea. Servirà un decreto del ministero della Salute per attuare la legge.