Voli cancellati e voucher al posto dei rimborsi, Ue contro l’Italia
Il diritto di scegliere. Questo vuole stabilire la doppia procedura di infrazione per l’Italia da parte dell’Unione Europea sui rimborsi ai passeggeri di viaggi cancellati a causa del coronavirus. La prima procedura è nei confronti di Italia e Grecia perché hanno consentito alle compagnie di offrire voucher come unica forma di rimborso. Invece, secondo i regolamenti sui diritti dei passeggeri dell’Ue, i passeggeri hanno il diritto di scegliere tra il rimborso in denaro e altre forme di rimborso, come il voucher.
La seconda procedura di infrazione riguarda dieci paesi, tra cui anche l’Italia, per le norme nazionali sui viaggi tutto compreso. Queste norme consentono agli organizzatori di emettere voucher invece del rimborso in denaro per viaggi annullati o di posticipare il rimborso molto oltre i 14 giorni stabiliti nella direttiva su questo tipo di viaggi.
Il no europeo è sulla sola possibilità di rimborso con il voucher, che per l’Italia è inserita nel decreto Cura Italia di marzo. «Va contro il diritto dei passeggeri che hanno il diritto di scegliere». Solo se il passeggero lasciato a terra lo accetta, la compagnia può dare un voucher. Nonostante la richiesta Ue di procedura d’infrazione il governo intende confermare la possibilità per compagnie aeree e società di navigazione di dare voucher rimborsabili solo dopo 12 mesi secondo quanto riporta Il Sole24ore. Roma ha 60 giorni per rispondere alle obiezioni di Bruxelles sulla procedura d’infrazione.
Il governo non vorrebbe accogliere la richiesta di Bruxelles di rispettare il regolamento comunitario n. 261 del 2004 che stabilisce che sono i passeggeri ad avere il diritto di scegliere tra il rimborso in denaro ed eventuali altre forme di rimborso, come i voucher. Secondo il regolamento, il rimborso deve essere pagato entro 7 giorni dalla cancellazione del viaggio.
La ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, già il 23 giugno alla commissione Trasporti della Camera, aveva detto: «Sui voucher abbiamo avuto una richiesta di apertura di procedura d’infrazione». Obiettivo del governo è portare in Parlamento una norma «per poter dare voucher validi 12-18 mesi ma consentendo un rimborso su richiesta del passeggero dopo 12 mesi».
Secondo le stime del Codacons tra 7 e 8 milioni di italiani hanno avuto da marzo a oggi solo la possibilità di ottenere un voucher quando invece avrebbero dovuto avere un rimborso. Per ora è ancora in vigore la norma italiana e quindi non è aperta la possibilità di riavere i soldi spesi.
L’Antitrust italiana intanto indaga ufficialmente sul comportamento delle compagnie aeree Alitalia e Volotea per i voli messi in vendita, poi cancellati senza dare un rimborso ai passeggeri, ma un voucher. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato spiega che «oggetto dei procedimenti è la vendita di biglietti che sono stati in seguito cancellati dalle due compagnie a causa del Covid-19, pur trattandosi di servizi da svolgere in un periodo nel quale non sarebbero stati vigenti i limiti di circolazione stabiliti dai provvedimenti governativi».