Lino Banfi dona 270 chili di orecchiette (e 500 vasetti di sugo) ai senzatetto di Roma
Lino Banfi si è esibito, giovedì, nel più curioso atto caritatevole cui, in tempi di Coronavirus, si sia dedicato un personaggio dello spettacolo italiano. L’attore, tramite un sacerdote di sua conoscenza, ha deciso, infatti, di regalare 270 chili di orecchiette fresche e 500 vasetti di sugo piccante all’elemosiniere del Papa, il cardinale Konrad Krajewski, così che questi potesse distribuirli ai senzatetto di Roma e dintorni.
«D’accordo con tutta la famiglia, ho pensato di fare del bene. Prima che scoppiasse l’emergenza, avevamo acquistato una grande quantità di sughi già pronti, in particolare il sugo “porca putténa”, alla puttanesca, che piace tanto ai clienti», ha spiegato Lino Banfi, che di recente ha aperto il ristorante Orecchietteria, a Repubblica, «L’attività è ferma e allora abbiamo pensato di regalarli», ha detto, «Mi sono rivolto a un amico prete, don Sergio Mercanzin, molto vicino all’elemosiniere del Papa, una persona straordinaria che ho avuto la fortuna di conoscere oggi. Abbiamo pensato però di accompagnare al sugo qualcosa di buono da mangiare: mi sono rivolto così al fornitore della mia Orecchietteria, che sta a Barletta e che si è subito messo a disposizione: ieri è partita la telefonata, oggi sono arrivati duecentosettanta chili di orecchiette che ho consegnato al cardinale».
Krajewski, deputato alla distribuzione di aiuti ai poveri della città, si è occupato di ritirare la merce, che Lino Banfi ha voluto consegnargli di persona. «Abbiamo fatto un po’ di conti: regaleremo un piatto caldo e un sorriso a 2500 persone. Non volevo che si sapesse, ma sono felice di aver fatto questo gesto. E ci tengo a dire che non è merito mio, ma di questa azienda che si è subito data da fare», si è affrettato ad aggiungere l’attore che, venerdì, a Roma, è chiamato dal Ministero della Salute a girare uno spot a tema Coronavirus. «Penso che dovrò mostrare agli anziani come si indossa la mascherina. Con la calma, e con il sorriso si dicono le cose serie».