I 10 paradisi fiscali nel mondo
Missione Goldfinger, Al servizio segreto di sua maestà, Il mondo non basta e Casino Royal. Cos’hanno in comune queste pellicole, oltre a James Bond? Semplice: in tutti questi questi film si fa riferimento alla Svizzera, e in particolare alle sue banche. Ma per chi, oggi, volesse aprire un conto lontano da occhi indiscreti, il primo posto a cui pensare sono le Isole Cayman e gli Stati Uniti. Sì perché, grazie al Financial Secrecy Index, giunto alla sesta edizione, è stata creata una classifica che stabilisce quali sono i Paesi, che sulla base di caratteristiche soprattutto finanziarie e legali, possono essere considerati dei paradisi fiscali.
Anche quest’anno le Isole Cayman si confermano il luogo migliore dove portare i propri capitali leciti (e anche illeciti), ma sono state da poco inserite nella blacklist dell’Unione Europea.
Novità principale è invece quella del secondo posto per gli Stati Uniti, che superano così la Svizzera che si deve accontentare del terzo gradino. Da tenere sotto controllo è sicuramente la Gran Bretagna, che in soli due anni ha raggiunto il 12° posto rispetto al 23° del 2018. Due Paesi dell’Unione europea, Lussemburgo e Olanda, si collocano rispettivamente in sesta e ottava posizione.
E l’Italia? La troviamo solo al 41° posto.
Ma che cos’è il Financial Secrecy Index?
L’indice della segretezza finanziaria classifica ogni Paese in base all’intensità con cui il sistema legale e finanziario dello stesso Paese consente a persone benestanti e a criminali di nascondere e riciclare denaro proveniente da tutto il mondo. Il punteggio di segretezza va da 0 (totale trasparenza) a 100 (massima segretezza). Successivamente, il punteggio della segretezza del Paese viene poi combinato con il volume delle attività finanziarie realizzate all’interno dello stesso paese dai non residenti per calcolare quanta segretezza finanziaria viene fornita al mondo da quella singola giurisdizione.
La top ten
- Isole Cayman
- Usa
- Svizzera
- Hong Kong
- Singapore
- Lussemburgo
- Giappone
- Paesi Bassi
- Isole Vergini Britanniche
- Emirati Arabi Uniti
Il lato positivo
Un aspetto positivo però c’è. Come evidenzia il Tax Justice Network, l’indice di segretezza del mondo si sta riducendo. Dal 2018 a oggi infatti è calato del 7%. Alex Cobham, amministratore delegato di Tax Justice Network, ha evidenziato che «il mondo ha iniziato a vincere la lotta contro il segreto finanziario».