Aiello e la quarantena «SOLO (tra i pensieri nostri)»
Aiello, cognome e nome d’arte di Antonio, sta seduto sul pavimento della sua casa romana. Intorno c’è un caminetto, una tastiera e una miriade di fogliettini sparsi qua e là. La porta il cantautore cosentino se l’è chiusa alle spalle più di 40 giorni fa. Per responsabilità, per dare il buon esempio ai primi accenni di quella che sarebbe diventata la più grave emergenza sanitaria degli ultimi 50 anni. «Sono un po’ come quei tori che scalpitano, passo le giornate con le cuffie nelle orecchie e faccio tante, tantissime chiamate», racconta in una di queste tra Roma e Milano.
Il 2019 per lui si era chiuso benissimo con un primo album (Ex Voto) da record e il tour già disegnato – e già sold out – su e giù per l’Italia. Il coronavirus ha cambiato anche i suoi piani. «La mia fortuna», continua a raccontare, «è che le ragazze che abitano al piano di sotto sono andate via così posso cantare e scrivere a qualsiasi ora della notte. La musica è la compagna che non tradisce mai. Siamo io e lei, e le nostre notti di fiamme pazzesche». In una di queste notti, Aiello ha messo giù un brano, una canzone dal titolo SOLO (tra i pensieri nostri) che dura circa un minuto (IN ALTO IL VIDEO IN ESCLUSIVA) e che ben racconta il senso di isolamento che il cantautore (e non solo) sta provando.
È tutto molto diverso da Sopra il cielo di Roma/A fissare la notte/A toccare le stelle con te, l’ultimo singolo estratto prima del lockdown. Ma Aiello resta ottimista: Che tutto passerà/l’estate arriverà. «Questo frammento è un invito a fare l’amore virtuale. E l’estate arriverà di sicuro». Ci andrà bene, spiega, anche solo se riuscissimo ad avere un pizzico di libertà in più: «Fuori da questa morsa psicologica, non mi aspetto di ballare in spiaggia tutti insieme, ma almeno di ascoltare musica in macchina con un amico. Di sentirci un po’ più vicini».
A chiedergli come sta, Aiello non ha bisogno di riflettere: «Per fortuna non ho avuto grossi down, più che aver pianto, a volte mi sono commosso. Ma di base resto uno che tendenzialmente è sempre felice». A fregarlo, il sentimento di impotenza: «Il dispiacere per chi sta male, l’essere distante dai miei cari, il non poter fare nulla. E nemmeno progettare quel che sarà». Adesso che si parla di fase 2: «Temo che non siamo pronti. Cerco di vedere sempre il bello anche in questo periodo, di non perdere la speranza ma la verità è che l’uomo ha poca memoria». Quello che dovremmo portarci dietro: «Ci dicevano stai attento al diverso, ma questo virus ci ha ricordato che siamo tutti uguali. Tutti ci somigliamo, siamo tutti potenziali contagi di altri. Non esiste più la differenza tra “noi” e “loro”».
La solitudine può diventare insopportabile? «Vivo giorno per giorno. E se prima cercavo di ritagliarmi dei momenti solo per me, adesso ne ho avuti fin troppo. Ma ci sono gli aperitivi online, le video chiamate. Diciamo che finora reggo bene. Ho un terrazzino e ogni mattina, appena mi alzo dal letto, esco fuori. Mi siedo su una sedia di vimini, bevo il mio caffè e resto in silenzio. Un’abitudine che vorrei portarmi anche nel “dopo”».
A tirare le fila: la quarantena è meglio in coppia o da single? «L’amore forzato sotto lo stesso tetto può diventare tempesta: o fai parte di quella strettissima cerchia di coppie che in coppia stanno bene oppure è una mazzata. Io, però, resto un romantico: non sono innamorato, non ho l’amore. Ma se l’avessi avuto, me lo sarei tenuto stretto. Sì, per tutti i 40 giorni. Se avessi avuto il cuore pieno, sarei stato pronto a correre il rischio».
Il futuro: «Mi fa paura immaginare che andremo in giro sempre coperti dalle mascherine. Come ci potremo innamorare se non si riesce nemmeno a vedere un sorriso? Spesso l’amore, almeno per me, accade durante un incontro. Chissà come sarà l’amore al tempi della mascherina». E la normalità? «Ne ho una voglia pazzesca. Ho bisogno di abbracciare, di toccare, di baciare, di abbattere le distanze».
Anche Aiello (come Laura Pausini, Fiorello, Gianna Nannini e tanti altri) ha condiviso l’appello degli artisti per non dimenticare tutti i lavoratori del mondo dello spettacolo in un momento in cui il lavoro si fa sempre più incerto a causa del continuo slittamento di tutti i concerti e degli show per l’emergenza Covid-19: «Un artista può anche sospendere la sua attività per un certo periodo di tempo e farcela economicamente, ma dietro di lui sta un mondo, un giro di maestranze che ha bisogno di essere sostenuto».
«La quarantena è finita». La prima cosa bella? «Una cena fuori con gli amici, a Trastevere, sui sampietrini, a cuor leggero. Rivedere la mia famiglia. Andare al mare, anche da solo, per dirgli “ciao”».