L’indice del contagio scende sotto l’1. Stop al bollettino delle 18 in tv
Lo avevano detto, lo ricordiamo: nel momento in cui l’indice R con 0 scenderà sotto l’1, potremo tirare un sospiro di sollievo. Eccolo quel momento è arrivato, ma possiamo davvero sperare?
Intanto capiamo: l’indice R con 0 è il parametro che misura la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva. Siamo semplici con un esempio: se l’R0 di una malattia infettiva è circa 2, significa che in media un singolo malato infetterà due persone.
Quanto più è alto il valore di R0, tanto più elevato è il rischio di diffusione dell’epidemia. Se invece il valore di R0 è inferiore a 1 ciò significa che l’epidemia può essere contenuta (Istituto Superiore della Sanità) perché ogni ammalato di coronavirus contagia in media meno di una persona: un traguardo che da tempo veniva auspicato e che sembra essere stato raggiunto.
Un dato, peraltro, che colloca l’Italia appena un decimo di punto al di sopra della Germania, che ha lo 0,7.
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Niente più conferenza stampa quotidiana di Angelo Borrelli. Quello che per gli italiani era diventato l’appuntamento quotidiano delle 18 e dove venivano snocciolati dati e numeri, termina qui.
Dopo 55 giorni senza interruzioni, la Protezione Civile dice addio al bollettino nel giorno (ieri venerdì 17) in cui l’Italia fa segnare il record dei guariti, 2.563 in 24 ore, che portano il totale a 42.727.
Un dato buono, ma che non significa però vittoria, come avverte il consulente del ministro Roberto Speranza e rappresentante italiano dell’Oms Walter Ricciardi: «Una seconda ondata di epidemia in autunno più che un ipotesi è una certezza».
A determinare la fine della conferenze stampa quotidiana è però proprio l’andamento dei numeri. «I dati sanitari ci indicano che si è alleggerita decisamente la pressione sulle strutture ospedaliere e tutto ciò ci rende consapevoli del grande lavoro svolto negli ospedali e della collaborazione dei cittadini – dice Borrelli – E per questo abbiamo deciso di rimodulare le conferenze stampa, ci saranno due volte a settimana».
Il bollettino con i dati, criticato da molti per la sua poca precisione, però non scomparirà, ma sarà pubblicato sul sito e sui social.
Da domani dunque, nella sede della Protezione Civile a Roma, si spengono le luci accese il 21 febbraio, il giorno dopo la scoperta del paziente uno a Codogno. Si accenderanno solo il lunedì e il giovedì.