Massa Carrara, un boato e poi il crollo: cede il ponte sul fiume Magra
Un boato e poi il crollo: questa mattina intorno alle 11, il ponte sul fiume Magra, che collega Santo Stefano di Magra con il comune toscano (in provincia di Massa Carrara, tra Albiano nel comune di Aulla e Ceparana nel comune di Bolano) ha ceduto.
A poche centinaia di metri, c’è il confine con la Liguria. Nel crollo sono rimasti coinvolti due furgoni, uno della Tim e uno del corriere Bartolini, precipitati sul letto del fiume: uno dei due conducenti è rimasto ferito ed è stato trasportato all’ospedale Cisanello di Pisa con un elicottero, ma non sarebbe in gravi condizioni. L’altro, al momento del crollo, era all’imbocco del ponte ed è riuscito a mettersi in salvo.
+++Aulla (Massa Carrara), crolla #ponte sul fiume #Magra. Le immagini della #Poliziastradale sul posto per viabilità. Attualmente chiusa la SS62 pic.twitter.com/2drSJVxmW4
— Polizia di Stato (@poliziadistato) April 8, 2020
I testimoni riferiscono di «un forte odore di gas»: tra le diverse ipotesi sulle ragioni del crollo, oltre al cedimento strutturale, anche quella di una fuga di gas, anche se gli accertamenti sono ancora in corso.
«In un momento di gravissime difficoltà come quello che stiamo affrontando in tutto il Paese, il crollo del ponte di Albiano è una ferita che assume proporzioni veramente gravi e che ovviamente non interessa la sola Provincia di Massa ma tocca direttamente noi tutti», ha spiegato il presidente della Provincia della Spezia Pierluigi Peracchini. «La rete dei collegamenti in quella porzione di territorio è estremamente connessa con la nostra e serve moltissime aree artigianali e residenziali della nostra Provincia».
A novembre erano state segnalate criticità
Lo scorso 3 novembre a seguito di una forte ondata di maltempo che colpì gran parte della Lunigiana, si moltiplicarono le segnalazioni da parte della cittadinanza e di molti automobilisti, che indicavano alcune criticità sul ponte di Albiano Magra, fra cui una crepa sul manto stradale.
Gli esperti intervenuti, spiegarono tuttavia che la situazione era sotto controllo, così come la stabilità dell’infrastruttura. Ci furono anche rilievi dei tecnici dell’Anas, ma tutti gli esperti chiamati esclusero qualsiasi situazione di pericolosità, tant’è che dopo un intervento di riparazione fu dato il via libera alla circolazione.