Coronavirus, ecco com’è fatto il nostro nemico
Le immagini al microscopio elettronico lo mostrano minuscolo. Quelle degli ospedali, dei medici e dei malati sono invece la dimostrazione della sua forza. Il coronavirus è come lo si vede nelle immagini qui sotto. Si vede anche la famosa corona nelle immagini in bianco e nero del virus Sars-CoV-2 isolato in Lombardia all’Ospedale Sacco di Milano.
L’Università Statale di Milano ha pubblicato queste immagini al microscopio elettronico che mostrano le particelle virali attaccate alle membrane delle cellule e la loro tipica corona di glicoproteine superficiali.
Lo studio è stato pubblicato nel Journal of Medical Virology ed è basato sull’isolamento e la caratterizzazione dei genomi virali di 3 pazienti appartenenti al primo gruppo di 16 casi di Covid-19 provenienti dalla provincia di Lodi. Il virus è stato isolato dal Laboratorio di Malattie Infettive dal gruppo coordinato dai professori Massimo Galli e Gianguglielmo Zehender.
Nella prima foto, con un ingrandimento di 30000X, è possibile osservare le particelle virali di SARS-CoV-2 attaccate alle membrane sulla superficie e all’interno di cellule VERO E6 utilizzate per l’isolamento. Sono le frecce a indicarle. La seconda foto è una combinazione di due immagini con un diverso ingrandimento (50000X e 140000X): mostra le particelle virali con la tipica ultrastruttura caratterizzata dalla corona di glicoproteine superficiali.
A Pavia intanto si studia il plasma alla ricerca di anticorpi. Daniela Gambarana e il marito Angelo Sferrazza, i due medici di Pieve Porto Morone tra i primi a contrarre il virus, sono stati anche i primi due a partecipare alla sperimentazione della plasmaterapia. «Abbiamo donato il plasma che contiene anticorpi, perché rientravamo tra le persone dimesse dall’ospedale che avevano un profilo altamente positivo».
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