Perché una borsa di Hermès può essere un investimento migliore dell’arte
Secondo un’analisi del Gruppo Knight Frank, consulenti globali sul real estate, ora come ora potrebbe essere un investimento migliore comprare una rara borsa di Hermès, anziché un pezzo d’arte. Le borse di Hermès, in questi ultimi 12 mesi, hanno aumentato il loro valore ben di più di altre forme di investimento cosiddette «alternative», tra cui francobolli, whisky rari, orologi, monete, automobili e altro ancora.
In un anno, l’indice delle borse sarebbe cresciuto del 13%, ben al di sopra del secondo posto dei francobolli (6%) e dell’arte (5%). Knight Frank ha pubblicato il suo rapporto annuale utilizzando i dati forniti da Art Market Research, che ha un sistema ormai consolidato, messo a punto dalla London School of Economics, per analizzare il valore dei mercati dell’arte, dell’antiquariato e degli oggetti da collezione.
L’analisi si è concentrata in particolare sulle borse di Hermès, i cui modelli Birkin e Kelly (ben piazzate anche le Constance) sono veri oggetti del desiderio e negli ultimi anni hanno raccolto all’asta somme decisamente interessanti. Per avere un’idea: nel 2017 una Birkin in pelle di coccodrillo Niloticus Himalaya bianco è stata aggiudicata per circa 380.000 dollari: la borsa più costosa che sia mai venduta all’asta.
Oltre a essere conosciute per il loro impeccabile artigianato, le borse sono riuscite a rimanere uno status symbol. Ci sono poi i modelli più rari, realizzati con colori e materiali diversi dal solito, come la Brikin Hermès So-Black realizzata da Jean Paul Gaultier, che hanno prezzi ulteriormente alti e fanno un effetto trainante anche per tutte le altre borse di Hermès.
Però, sappiatelo: l’investimento su una borsetta per una pura questione economica e di denaro, ha senso solo se poi quella borsetta rimane intonsa, perfetta, inutilizzata insomma. E, si sa, per i fashionisti potrebbe essere impossibile resistere alla tentazione di sfoggiarla.