Coronavirus, la nuova ordinanza: sport sotto casa, aperti i supermercati
Una stretta sullo sport e i giochi all’aperto, la chiusura di tutti i parchi e i giardini pubblici, il divieto di raggiungere le seconde case nel weekend. Ecco la nuova stretta del governo per contenere il contagio da Coronavirus. Il premier Giuseppe Conte decide di dare il via libera a un ulteriore giro di vite, visto il pressing delle Regioni.
Sono misure pensate per evitare che in questo weekend, fondamentale per fare minime previsioni, le persone “fuggano all’aperto”. L’esecutivo, nell’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza, non sceglie la linea durissima chiesta da alcune Regioni, ma decide di lasciare aperti i supermercati e non limitare ulteriormente l’attività degli uffici, in attesa delle nuove decisioni che dovranno essere prese il 25 marzo, quando scadrà il decreto del presidente del Consiglio che aveva imposto il giro di vite più pesante, pur già sapendo che la proroga ci sarà oltre il 3 aprile.
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È vietato l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici. La misura adottata già nelle grandi città, vale per tutta Italia.
PASSEGGIATE E CORSA
Troppe persone a spasso: arriva perciò il divieto di svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto. Resta consentito fare, purché da soli, attività motoria nei pressi dei casa, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona.
STOP ALL’ESODO NEL WEEKEND
Per frenare i rischi di esodo nel weekend verso case vacanza e seconde case, il governo dispone dal venerdì al lunedì il divieto di ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale.
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Sono chiusi gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande all’interno delle stazioni ferroviarie e lacustri, nonché nelle aree di servizio e rifornimento di benzina. Possono restare aperti gli autogrill lungo le autostrade ma vendendo solo prodotti da asporto. Restano aperti i bar di ospedali e aeroporti, con obbligo di assicurare il rispetto della distanza di almeno un metro.
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Volendo evitare di imporre nuove misure draconiane, soprattutto se dall’effetto dubbio, Conte, ascoltati gli esperti, dà il via all’ordinanza.
E per evitare il rischio di scatenare nuove corse ai rifornimenti e affollamento negli orari di punta, sceglie di non imporre nuove limitazioni generalizzate e quindi di non chiudere o limitare gli orari dei supermercati nel weekend (nel fine settimana c’è già in Regioni come il Lazio la chiusura alle 15 e in Veneto la serrata totale). Stesso discorso per gli uffici e i negozi diversi dagli alimentari: il governo, nonostante il pressing delle Regioni, conferma le norme esistenti.