Coronavirus: le misure dell’emergenza (anche per chi si allontana dalle zone isolate)
Dovrà restare in quarantena con tutta la sua famiglia a Montefusco, in provincia di Avellino, il 27enne che si è allontanato da Codogno, dove vive nonostante la quarantena imposta per l’emergenza da coronavirus. Lo ha disposto il sindaco del centro irpino, informato della presenza dell’uomo venuto da uno dei focolai della malattia. Sono le disposizioni che valgono per tutti e che sono particolarmente rigide per le zone dove il Covid-19.
L’ISOLAMENTO
Sono stati predisposti posti di blocco intorno ai paesi del contagio per impedire ai residenti di uscire. Ci sono corridoi «sterili» per far entrare derrate alimentari e farmaci garantendo l’approvvigionamento delle merci indispensabili. Sono percorsi di sicurezza controllati e aperti in orari stabiliti dalla prefettura. L’obiettivo del piano del governo è isolare le zone di Lombardia e Veneto dove il virus si è manifestato e quindi limitarne la diffusione. Questa misura sospende i diritti di libera circolazione delle persone per una necessità superiore, quella della salute pubblica, creando una zona rossa.
I COMUNI
Solo esigenze specifiche, comunicate attraverso la prefettura, possono far ovviare alla chiusura. Le vie di accesso vengono controllate dalle auto di polizia e carabinieri. Nessuno entra, nessuno esce dai comuni dove sono già state sospese le attività pubbliche, sono chiuse le scuole e gli uffici. Sono 11 solo nel Lodigiano e in Veneto. Sono Vò Euganeo, Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano.
MEZZI PUBBLICI
Non fermano qui i treni o altri mezzi pubblici. Dovesse esserci un allargarsi a città più grandi sarebbe bloccata anche la metropolitana come fatto a Wuhan. Se la situazione dovesse peggiorare potrebbe essere utilizzato anche l’esercito.
LE MANIFESTAZIONI ANNULLATE
Annullate le manifestazioni sportive nelle due regioni colpite da coronavirus comprese le tre gare di serie A Inter-Sampdoria, Atalanta-Sassuolo e Verona-Cagliari. Da domani chiuse le università per una settimana in Veneto. All’interno delle zone focolaio l’accesso ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l’acquisto di beni di prima necessità è condizionato all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale. Sono sospese manifestazioni, eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, i servizi educativi dell’infanzia, le scuole e i viaggi di istruzione. Anche a Milano sono stati chiusi al pubblico eventi a partire da quelli della moda. Il sindaco Sala ha chiuso le scuole per una settimana a partire da lunedì 24 per la città di Milano. Chiusi anche cinema, musei e luoghi di aggregazione.
QUARANTENA E SANZIONI
Chi ha avuto contatti stretti con casi confermati deve stare in isolamento con sorveglianza attiva nella propria abitazione. Chi non rispetta le disposizioni incorre nelle sanzioni stabilite dall’articolo 650 del codice penale: «chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d’ordine pubblico o d’igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro».