«Cattive Acque», Mark Ruffalo in una clip esclusiva
Un altro film, un’altra inchiesta. A cinque anni da Il Caso Spotlight, con il quale è stato scoperchiato il passato di abusi della Chiesa, la violenza e gli orrori, Mark Ruffalo ha saputo tornare ad indagare la storia del proprio Paese. Non quella bella e retorica, non la storia della grande America così come l’ha celebrata Clint Eastwood, ma la storia torbida di una nazione oscura. Cattive Acque, al cinema dal 20 febbraio, ripercorre lo scandalo dell’inquinamento idrico che, nel 1998, ha travolto Pittsburgh.
Robert Bilott, avvocato tenace, capace di anteporre il proprio senso etico all’interesse personale del potentato statunitense, ha costruito la propria carriera sulla difesa di aziende chimiche. Aziende immense, consolidate e potenti, contro le quali decide di rivoltarsi il giorno in cui il suo telefono prende a squillare. È un agricoltore di Parkersburg a chiamare Bilott, interpretato nella pellicola di Todd Haynes da Mark Ruffalo. Sostiene che la DuPont stia riversando il proprio acido perfluoroottanoico nelle acqua circostanti, avvelenando così gli animali e la popolazione locale. Tesi, questa, che non ha da sopravvivere solo nella testa di un agricoltore ingenuo.
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Incontriamo Mark Ruffalo, candidato all’Oscar per ‘Il caso Spotlight’Bilott, la cui moglie è interpretata da Anne Hathaway, scava. Scava a fondo e, dalla propria, faticosa inchiesta, riemerge con notizie tanto allarmanti quanto meschine. Del suo lavoro, così come lo ha ricostruito il New York Times nel 2016, racconta Cattive Acque, una cui piccola anteprima trovate nella clip in alto.