Se Marc Jacobs fa la pubblicità per Givenchy
«Voglio rompere le regole. Riccardo Tisci è un grande talento e soprattutto un amico. Siamo una famiglia. Voglio andare oltre, superare il vecchio sistema: bisogna lavorare insieme, aiutarsi e fare della moda un’alleanza globale». Sentenziò così Donatella Versace quando, nel 2015, l’allora designer della maison Givenchy, Riccardo Tisci, la scelse come volto della sua campagna Autunno-Inverno.
Era forse la prima volta che il Direttore Creativo di una griffe prestava il suo volto per pubblicizzarne un’altra. Una dichiarazione di intenti provocatrice, una combinazione di ingredienti a prima vista tra loro stridenti, una miscela creativa esplosiva. Eppure dal risultato garantito. Oggi, a distanza di cinque anni, se ne parla ancora.
Visto il grande exploit dell’epoca, la maison francese, che dal 2017 vede al timone la stilista Clare Waight Keller, ha pensato di riproporre una ricetta simile, questa volta in salsa ironica e irriverente, nominando due nomi celebri, rispettivamente del cinema e della moda, per dare voce alla nuova stagione del brand.
Charlotte Rampling e Marc Jacobs sono infatti i protagonisti della campagna Primavera-Estate 2020. Un progetto che evoca i ricordi di una Parigi e di una New York degli anni Novanta ricreati negli scatti di Craig McDean e che, fin nella costruzione stessa del video, mette in risalto il concetto di dicotomia. Dicotomia di immagini, di personalità, di mondi, di stili – il mood elegantemente androgino dell’attrice vs la femminilità sfrontata dello stilista – e di emozioni. Quelle vere, e quelle da riuscire a interpretare. Proprio come Rampling cerca di fare con lo stilista impartendogli lezioni di recitazione, ma con scarso successo.
Del resto, come chiosa la stessa attrice inglese rivolgendosi a Marc in maniera fintamente sprezzante sul finale del mini film: «You’ll never be Rampling».