Kobe Bryant, che aveva «scelto» l’elicottero per conciliare basket e famiglia
Quando sei uno dei più importanti atleti al mondo, conciliare sport e famiglia diventa un’impresa. Eppure Kobe Bryant, l’ex campione NBA scomparso tragicamente due giorni fa, negli ultimi anni sembrava aver trovato l’equilibrio perfetto: tra un allenamento e l’altro, infatti, riusciva a ritagliarsi tempo importante – da spendere poi con la moglie e le figlie – grazie all’elicottero. Proprio il «maledetto» mezzo di trasporto sul quale ha perso la vita insieme ad una delle sue quattro bambine.
«Per me il traffico in strada era diventato molto faticoso», ha dichiarato Kobe nel 2018, durante un’intervista con Alex Rodriguez. «Una volta, bloccato in fila in auto, ho addirittura perso una recita scolastica». Forse è alla luce di questo episodio che Bryant ha scelto di cambiare: «Il problema si faceva sempre più opprimente», ha aggiunto, «avevo bisogno di una soluzione che mi permettesse di concentrarmi al massimo sul basket, senza togliere però troppo tempo alla mia vita in famiglia».
Non certo un vezzo da star, quindi. «Con l’elicottero riuscivo a scendere a Los Angeles dalla mia casa di Orange County in solo 15 minuti, così poi potevo dedicarmi a mia moglie e alle mie figlie». In questo modo, Kobe, ha raccontato che riusciva a far tutto: si svegliava alle 5 di mattina, faceva gli esercizi in palestra, poi svegliava le sue bambine e le accompagnava scuola, volava giù in città per gli allenamenti con la squadra, il lavoro extra, le interviste, gli eventi, poi tornava su.
Giusto in tempo per andare a riprendere le figlie a scuola: «Il campionato di basket mi portava spesso lontano da casa, quindi volevo sfruttare ogni possibilità di stare un po’ di tempo con loro». Anche a carriera conclusa, Kobe ha continuato ad usare l’elicottero per questioni lavorative e familiari: al momento del terribile schianto, nei pressi di Calabasas, stava andando proprio alla sua scuola di basket, la Mamba Academy, per una mattinata di allenamenti insieme alla figlia, Gianna Maria.
Una tragica fatalità, che ha lasciato il mondo intero senza parole.