James, il primo sieropositivo a diventare pilota di aerei di linea
James Bushe, 31 anni, è la prima persona sieropositiva ad avere ottenuto una licenza di pilota commerciale (quella che permette di volare in maniera retribuita come comandante o come copilota a bordo di aerei civili) e a pilotare un aereo di linea in Europa. Solo adesso ha deciso di svelare la sua identità: prima aveva voluto rimanere anonimo e, su Twitter, usava lo pseudonimo di «Pilot Anthony» per raccontare della sua battaglia per diventare un pilota. Ha dichiarato di aver deciso di rendere pubblica la sua storia per abbattere lo stigma che circonda le persone che vivono con l’Hiv.
Nel 2017 gli era stato impedito di partecipare a un programma di addestramento per piloti easyJet perché il regolamento della Civil Aviation Authority (Caa) permetteva che i piloti qualificati che avevano contratto l’Hiv potessero continuare a volare, ma stabiliva che gli aspiranti non potessero ottenere il certificato medico necessario per l’addestramento per diventare un pilota.
Sabato 11 gennaio, in seguito all’annullamento di questa regola da parte della Caa (le restrizioni sono state rimosse alla luce della revisione delle recenti ricerche sull’Hiv), Bushe ha pilotato un volo commerciale da Glasgow a Stornoway, diventando pilota della compagnia aerea scozzese Loganair.
https://twitter.com/PilotAnthonyGLA/status/1216729966001426433James Bushe voleva diventare un pilota da quando era bambino e aveva iniziato a volare a 15 anni. Era stato uno shock, per lui, scoprire che chi era sieropositivo (lui ha saputo di esserlo cinque anni fa) non potesse completare la formazione per diventare un pilota. «Era il mio sogno di sempre e pensare che non si sarebbe mai avverato è stato devastante». Oggi, James è entusiasta: «La gioia di volare è ancora più grande oggi, in particolare alla luce di questa vittoria». La decisione di raccontare la sua storia è stata difficile, ma ad ispirarlo è stato l’ex giocatore di rugby Gareth Thomas, che in estate ha rivelato di essere sieropositivo. «La mia vicenda non riguarda solo me, ma chiunque abbia l’Hiv e coltivi il sogno di diventare un pilota. Voglio trasmettere il messaggio che si può fare. Si può accettare la sfida e la si può vincere».
L’aspettativa di vita per le persone con Hiv è ora vicina alla quella della media della popolazione, grazie ai progressi nella terapia antiretrovirale, che riduce la capacità del virus di attaccare il sistema immunitario. James Bushe spiega che vivere con l’Hiv oggi non è come negli anni ’80 e ’90. «La sieropositività non dovrebbe costituire un ostacolo per chiunque persegua il proprio sogno, qualunque esso sia».
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