6 abitudini da lasciare nel 2020 per essere un po’ più felici
Dei buoni propositi, in particolare sulla forma fisica, abbiamo già detto. Bene, ovviamente, ma con intelligenza. Un altro lavoro che si può, e forse si dovrebbe, mettere in cantiere con l’anno nuovo è quello di alleggerirsi di certe, malsane, abitudini. Insomma, certe volte prima di caricarci di nuove incombenze, alcune evidentemente anche più che giuste, dovremmo lavorare a togliere, per così dire. Mollando per strada alcuni aspetti che ci creano disagio e, perché no, a volte dolore, fastidio e stress. Cosa ci serve alla crescita personale, alla felicità, alla maturità e cosa, invece, ci lascia indietro? Bisognerebbe partire da qui. L’HuffPost Usa suggerisce alcune di queste abitudini di cui sbarazzarsi.
Il primo passo potrebbe per esempio essere quello di smettere di confrontare la propria vita a quella degli altri sui social, specialmente su Instagram. Queste piattaforme danno un quadro quasi spesso brillante e patinato delle vite altrui: confrontare la propria routine quotidiana, fatta anche di momenti di fatica e di ostacoli, a una singola foto, pensata magari dall’influencer di turno per immortalare un momento straordinario, non è il modo giusto per vivere quelle piattaforme e no ha neanche molto senso. Più costruttivo può essere invece domandarsi chi ci ispiri davvero, delle persone che seguiamo, contattarle, chiedere magari dei consigli, fare pulizia invece di trascorrere le ore a scrollare la timeline o le storie come sotto ipnosi.
Altro suggerimento è quello di individuare le paure che ci trattengono da fare qualcosa, qualsiasi cosa, e superarle. Ma prima occorre appunto evidenziarle, scovarle, e affrontarle. Allo stesso modo, bisognerebbe smetterla di preoccuparsi di cose che non possiamo controllare: se stress e preoccupazioni fanno evidentemente parte della vita di ogni giorno, converrebbe concentrarsi su aspetti sui quali possiamo in effetti agire, non sull’universo-mondo. Focalizzandoci insomma su ciò che possiamo cambiare, per esempio mettendo una lista nero su bianco e mollando tutto il resto. Almeno per il momento.
Capitolo vecchi rancori e ferite: possono essere tossiche per la salute fisica e mentale. L’anno nuovo è dunque l’occasione giusta per lasciare andare alcune di queste situazioni appese magari da troppo tempo lavorando sia per ripararle e recuperarle, dove possibile e sensato, che per reciderle in modo definitivo. Chiudere, certe volte, può essere fortemente liberatorio. In linea con quanto spiegato finora, il passaggio di anno può essere il momento in cui finalmente si smette di pensare a cosa le altre persone pensino di noi: per farlo occorre ovviamente avere grande sicurezza sui propri valori, per non lasciarsi scuotere dalle opinioni degli altri. Stringetevi con le persone che più vi arricchiscono e vi supportano, lasciate andare chi – oltre una certa soglia – vi fa stare male.
Alla stessa maniera, bisogna anche perdere per strada l’idea che occorra essere nel giusto a ogni contrasto, vincere ogni battaglia, spuntarla a ogni conflitto. Potrebbe causare più stress che altro. Si sprecano tempo ed energie, nel tentativo di assicurarsi la ragione solo per soddisfazione personale o per principio, tanto da dimenticarci la ragione della discussione. Queste situazioni conducono ad ansia e a continui discorsi con se stessi, perché si tende ad analizzare le situazioni e a ripercorrere continuamente.