Timothée Chalamet sarà (anche) Bob Dylan
Nel 1965, Bob Dylan suonò al Newport Folk Festival una chitarra elettrica. Gli integralisti si indignarono. Dylan sembrava aver tradito il proprio pubblico: un pubblico amante del folk, della chitarra acustica, di sonorità poco compatibili con l’irruenza di uno strumento elettrico. Eppure, quel giorno di supposti imbrogli, diede alla carriera di Dylan una svolta tale da meritare di essere ricordata e raccontata ancora, in un film questa volta. Going Electric, prodotto nientemeno che da Dylan in persona, pare essere entrato nelle fasi ufficiali della lavorazione hollywoodiana.
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Bob Dylan e il Nobel: «Non lo ritirerò, ho altri impegni»A dirigerlo, facendo proprie le indicazioni del cantante, dovrebbe essere James Mangold, mentre nei panni di Dylan sarebbe pronto a calarsi Timothée Chalamet. Il ragazzo, cui Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino ha regalato una popolarità improvvisa, starebbe già prendendo lezioni di chitarra, così da familiarizzare prima delle riprese con la chitarra acustica e con quella elettrica. Come ci riesca, però, a infilare tra i Golden Globes e il grande cinema, le proprie lezioni di musica, è un bel mistero. Perché Chalamat, che pur una vena punk-rock sembra possederla per natura, ha tanti impegni da rendere difficile catalogarli tutti.
A fine novembre, mentre il mondo impazziva per la sua storia d’amore con Lily-Rose Depp, Chalamet ha fatto capolino su Netflix con Il re. Il 9 gennaio, l’attore franco-americano debutterà in sala con Piccole Donne di Greta Gerwig, che, nel 2017, lo ha diretto in Lady Bird. Quest’anno, ridarà vita a Dune, prendendo parte, insieme a Josh Brolin e Javier Bardem, al remake di Denis Villeneuve. E, fuori dal set, c’è la moda, quel suo fascino ibrido in nome del quale Lyst lo ha catalogato come seconda persona più influente del 2019, dietro sua altezza Meghan Markle.
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Perché «Piccole Donne» è un film straordinarioChalamet, che nell’anno passato ha avuto una parte anche in Un giorno di pioggia a New York, sembra vivere la propria età d’oro. E qualcuno, già, lo paragona a Leonardo DiCaprio, per bravura e modi, per una bellezza che si dice essere androgina. Sarebbe il Leo degli anni Duemila, Chalamet. Ma questo, forse, è un poco azzardato.