Golden Globe 2020: cosa sapere sulla cerimonia
Risotto ai funghi selvatici, zuppa fredda di barbabietole e cavoletti di Bruxelles arrostiti. Saranno questi i piatti forti che saranno serviti durante la cerimonia della 77esima edizione dei Golden Globe, la prima senza alcuna pietanza di carne nel menù. A sceglierlo è stata l’Hollywood Foreign Press Association che, ad appena due settimane dalla premiazione che sarà trasmessa in America dalla Nbc e in Italia da Sky Atlantic e Sky TG24, ha scelto di proporre a Matthew Morgan, executive chef del Beverly Hilton Hotel di Los Angeles, un’alterativa in piena linea con lo spirito dei tempi, attento alla sensibilizzazione sull’ambiente e i rifiuti alimentari. Se il manzo sarà bandito, l’alcol, che durante la serata è sempre scorso a fiotti, non mancherà e la speranza che attori, sceneggiatori e registi salgono sul palco un po’ alticci è, dopotutto, quello che si augura la stampa scandalistica di tutto il mondo.
A tenere le fila della cerimonia sarà il comico inglese Ricky Gervais che, dopo aver finito di realizzare la seconda stagione di After Life che vedremo su Netflix nel 2020, accetta di tornare a condurre la cerimonia a quattro anni dall’ultima volta. Su chi ritirerà i Golden Globe delle categorie più «pesanti» la critica, intanto, si divide: a trionfare come miglior film drammatico potrebbe essere The Irishman, il film di Martin Scorsese che segna il grande ritorno di Robert De Niro e di Al Pacino, mentre per il genere della commedia C’era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino dovrebbe avere la strada spianata. Come miglior regista, potrebbe farcela Bong Joon Ho che, grazie a Parasite, è riuscito a esportare un pezzo della sua Corea del Sud non solo nei cinema d’essai, ma anche nei circuiti più mainstream. Come miglior attore protagonista la scelta potrebbe, invece, facilmente cadere su Joaquin Phoenix che, indipendentemente da tutto il dibattito che ne è conseguito, ha regalato in Joker una delle performance più intense della sua carriera.
https://www.youtube.com/watch?v=bLJYjJLViNoPiù nebulosa è, invece, la prospettiva per la migliore interprete femminile: qualcuno pensa che Scarlett Johansson, sublime in Marriage Story, potrebbe vedersi spillare il premio da Renée Zellweger, che ha prestato il volto a Judy Garland nel biopic diretto da Rupert Goold e che potrebbe arrivare a ottenere il quarto globo d’oro della sua carriera. A rifarsi nella pellicola diretta da Noah Baumbach sarebbe, però, Adam Driver che, grazie anche alla nuova trilogia di Star Wars e a film d’autore come BlacKkKlansman di Spike Lee e The Report di Scott Z. Burns, è riuscito a entrare nel cuore del pubblico in punta di piedi, senza fare troppo rumore. Come attori e attrici non protagonisti molti sperano in Brad Pitt, che stringerebbe il suo secondo Golden Globe a ventiquattro anni dall’Esercito delle 12 scimmie, e in Jennifer Lopez, che ne Le ragazze di Wall Street ha dimostrato non solo di avere ancora un fisico invidiabile, ma anche un carisma straordinario. Pare, invece, abbastanza scontato il premio a Awkwafina come protagonista in The Farrell e a Eddie Murphy per Dolemite Is My Name.
Più agguerrita del cinema è, però, la gara sul fronte delle serie tv. In prima linea come miglior drama è senz’altro la terza stagione di The Crown, con una Olivia Colman in stato di grazia che, però, potrebbe cedere il premio come miglior attrice a Jennifer Aniston che, grazie a The Morning Show, la serie di punta della nuova piattaforma streaming di Apple, torna in tv con un personaggio forte, perfettamente nelle sue corde. Come miglior attore e miglior attrice per una miniserie drammatica le porte parrebbero spianate sia per Brian Cox, monumentale protagonista di Succession, che per Michelle Williams, star di Fosse/Verdon. Se Meryl Streep vincerà l’ennesimo premio per la sua performance nella seconda stagione di Big Little Lies, però, è ancora tutto da vedere: a tallonarla è, infatti, Helena Bonham Carter, che ha fatto di tutto per non far rimpiangere la Principessa Margaret interpretata da Vanessa Kirby nelle prime due stagioni di The Crown. Come commedia un trionfo di Fleabeg, già premiata agli Emmy, sarà inevitabile così come il globo d’oro alla sua ideatrice e protagonista Phoebe Waller-Bridge, richiestissima non solo in tv, ma anche al cinema. La storia, però, ci insegna che le previsioni non sono sempre una scienza esatta e che una sorpresa dell’ultimo minuto potrebbe sempre arrivare e sparigliare le carte.