Ibrahimovic di nuovo re al Milan: «Sono tornato a casa»
Ibra non porta notizie, Ibra è la notizia. Il fuoriclasse svedese è arrivato stamattina a Milano, aeroporto di Linate, con un jet privato, poi subito alla clinica «La Madonnina» per le visite mediche, in sede ed infine Milanello. Accolto come un messia, anche stavolta, come tutte le altre volte in cui ha cambiato squadra (8 in tutto) e continente, dall’Europa all’America, andata e ritorno, come in questo caso, di nuovo in rossonero a nove anni abbondanti dall’ultima volta, era l’estate del 2010, arrivava dal Barcellona e quando calò il sipario se ne andò malvolentieri al Psg.
Zlatan Ibrahimovic muove sentimenti, riaccende passioni, è portatore sano di entusiasmo. Pioli lo aspetta perché ha bisogno dell’uomo-forte all’interno dello spogliatoio, di una guida che sappia caricarsi sulle spalle una squadra giovane e (finora) incompiuta.
Ha scritto sul proprio profilo Instagram: «Non sono arrogante, ho fiducia in me stesso». La differenza è una linea sottile che solo Zlatan conosce. A 38 anni si rimette in gioco, «per l’ultimo concerto della sua vita, come lo fecero i Queen», come ha detto il suo procuratore, l’amico di una vita, Mino Raiola. Ultima recita a San Siro, a cavalo dei suoi 38 anni vissuti sempre sulla cresta dell’onda, da protagonista, al centro della scena, offrendo agli altri – avversari e compagni – il proprio ego smisurato, nella consapevolezza di essere il migliore, alla faccia di tutti.
E’ già in clima partita. Ad aspettarlo a Linate c’era il dirigente di riferimento del Milan, Zvone Boban, più un centinaio di tifosi, cui ha dettato le prime dichiarazioni. «Sono molto contento per questo mio ritorno. È una grande emozione per me, ho sempre detto che questa è casa mia e finalmente sono qui. Sono stato in altre squadre ma finalmente sono tornato. Questo è l’importante. Un messaggio per i tifosi? Che sono qua, finalmente… E soprattutto che sto aspettando tutti a San Siro e spero di far saltare ancora San Siro come prima». Per le prime settimane vivrà in hotel, poi lo raggiungeranno la moglie Helena (che ha spinto per il ritorno a Milano) e i figli Maximilian e Vincent.
Ha firmato col Milan un contratto di 6 mesi prolungabili (c’è un altro anno in ballo) in base ai risultati da centrare previsti dall’accordo. L’intenzione di Pioli è quella di portarlo in panchina già lunedì prossimo, alla ripresa del campionato, quando il Milan affronterà la Sampdoria a SanSiro; ma l’obiettivo realistico resta comunque quello di averlo a disposizione per la gara di Coppa Italia contro la Spal. Zlatan non gioca da due mesi ed è reduce da un campionato poco perforante come quello della MLS americana.
Ma parliamo pur sempre di Ibracadabra, il fuoriclasse che con la sola imposizione delle mani (ops, dei piedi) riesce a fare la differenza. Da quando arrivò al Milan la prima volta – nel 2010 – ad oggi, la società rossonera ha subito un profondo restyling, tra cambi di proprietà (è finita l’era Berlusconi, ora il club appartiene al fondo di investimento Elliot) e un ridimensionamento tecnico rapidissimo nei tempi (non ci sono campioni in questo Milan, solo un paio di eccellenze e tanti gregari); ma le sfide (im)possibili non fanno paura al gigante svedese. E’ tornato a casa. Gli basta sentirsi amato per tornare ad essere re.