Da dove hanno iniziato i brand più famosi del mondo?
Anche i più grandi sono stati piccoli. Anche i più famosi hanno debuttato. Anche Apple, Ikea, Lego e Hoover, prima di diventare la Apple, l’Ikea, la Lego e la Hoover che conosciamo oggi, si sono affacciati sul mercato con un prodotto per vedere come sarebbe andata. Nessuno è nato «imparato»: per diventare un’icona, qualsiasi sia l’àmbito, bisogna mettere in campo molto lavoro, parecchia dedizione e – diciamolo – pure avere una piccola (o grande) dose di fortuna.
Nonostante sia vero che la tendenza oggi sia quella di ammantare di romanticismo le storie degli inizi (con racconti del tipo «Con un solo penny in tasca creò un impero», «I primi anni lavorava nel suo garage», «Era stato un piccolo esperimento tra amici»), è comunque altrettanto vero che spesso è andata così sul serio: quelli che oggi sono imperi commerciali hanno avuto umili origini, con piccole idee concretizzate alla bell’e buona. Addirittura, spesso, i grandi marchi hanno debuttato con prodotti che poi non hanno avuto nulla a che fare con quello con cui sarebbero diventati famosi. Prova ne è la Lego: il fondatore danese Ole Kirk Kristiansen era partito con giocattoli in legno, che diciamo poi non sono stati il «core business».
Nella gallery c’è qualche altro esempio sullo stesso genere: avreste mai detto che la Sony ha debuttato con un cuociriso?