Dire grazie? Non è solo questione di educazione (ma l’antidoto più potente contro l’infelicità)
Se pensate che dire grazie ed esprimere riconoscenza agli altri è questione solo di educazione, dovrete ricredervi. La gratitudine è una delle emozioni più preziose e benefiche che possiamo provare nella vita. A confermarlo sono diversi studi ne hanno analizzato i benefici. Una ricerca condotta tempo fa dall’Università della California e pubblicata sul Washington Post ha evidenziato che essere grati nella vita riduce i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, combatte la depressione, diminuisce la pressione e migliora il riposo. Tradotto in altre parole dire grazie fa stare bene e aiuta a vivere meglio. Dal 1965 ogni anno il 21 settembre si celebra in tutto il mondo addirittura la Giornata Mondiale della gratitudine, una ricorrenza pensata per invogliare le persone a praticarla. «La gratitudine a che fare con la capacità di amare e di accettare i propri limiti e quelli degli altri» commenta Rachele Bindi, psicologa psicoterapeuta. «È un’emozione che aiuta a trasformare le esperienze della vita in occasioni di crescita e consapevolezza». La gratitudine però non è una capacità innata. «Alcune persone sono predisposte naturalmente ad un atteggiamento mentale di questo tipo, mentre altre hanno necessità di imparare a coltivarla» precisa l’esperta.
FA VIVERE MEGLIO
«La gratitudine è strettamente correlata alla felicità» spiega Rachele Bindi. «In uno studio condotto qualche tempo fa lo psicologo americano Robert Emmons, uno dei pionieri in questo campo, ha elencato i punti di contatto tra la gratitudine e il benessere. Essere grati per esempio ci protegge dai sentimenti negativi nei confronti degli altri come l’invidia, aumentando le occasioni di confronto sociale e le emozioni positive. La gratitudine è in grado poi di renderci maggiormente capaci di affrontare le difficoltà riducendo lo stress. Inoltre, aumenta l’autostima perché valorizza i successi e riduce i rimpianti e i sentimenti negativi. Infine, essere grati guida il nostro comportamento morale, aumenta la propensione alla spiritualità e favorisce la reciprocità. Essere riconoscenti per esempio ci aiuta a ricordare i momenti positivi della nostra vita, permettendoci di riscrivere la nostra storia da un punto di vista maggiormente generativo che facilita il raggiungimento dei nostri obiettivi» spiega la psicologa.
AIUTA A SUPERARE I MOMENTI NO
«Una migliore predisposizione mentale ci mette nella condizione ottimale per affrontare meglio le difficoltà. Un atteggiamento positivo inoltre aiuta ad attingere ad una maggiore resilienza anche nelle situazioni di disagio e ad andare avanti senza arrenderci a sentimenti depressivi o immobilizzanti» spiega la psicologa Rachele Bindi. Ma in che modo possiamo imparare a essere maggiormente grati alla vita e agli altri? Ecco cosa può essere d’aiuto.
GLI ESERCIZI PER ALLENARE LA GRATITUDINE
«Il consiglio è di tenere un diario su cui scrivere ogni giorno le cose per cui si è grati o su cui appuntare ogni sera un mini elenco di motivi per cui mostrare riconoscenza o di cose che sono andate bene nel corso della giornata. Un’altra pratica utile potrebbe essere quella delle lettere di ringraziamento da scrivere e leggere alle persone che hanno detto o fatto qualcosa che ha cambiato in meglio la nostra vita» conclude la psicologa Rachele Bindi.
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