«Stranger Things 3»: i bambini diventano adolescenti
«Non siamo più dei bambini». Mike lo ripete come se fosse una cosa di cui vergognarsi, quasi volesse cancellare con un colpo di spugna l’immagine del ragazzino coraggioso travestito da Ghostbuster a Halloween. A Hawkins i fanciulli crescono, diventano più alti, scoprono la prima barba e cercano di ritagliarsi la propria identità, «non più il gruppo, ma il singolo». Succede nella terza stagione di Stranger Things, all’acclamata serie che rimanda a classici come I Goonies e Stand By Me e che arriverà su Netflix a partire dal 4 luglio. A cambiare, però, sono i protagonisti, mutati nei connotati ma, ancora di più, nel carattere.
https://www.youtube.com/watch?v=L_HpBUbQU04Undici, la bella Millie Bobby Brown, fa girare la testa a chiunque la incontri e Mike, Dustin, Lucas e Will cercano di dimenticarsi le avventure contro il Demogorgone per vivere appieno l’adolescenza e le sue contraddizioni. Si concentrano sulle infatuazioni estive, sulla voglia di legittimare il proprio essere e sulla difficoltà di imparare a crescere insieme, senza che la vita li separi. L’occasione per riunirsi, però, potrebbe ripresentarsi molto presto: l’estate bollente di Hawkins rischia di raggelare per via di una nuova minaccia e non c’è ormone adolescenziale che tenga. Occorre riunire le proprie forze e sconfiggere il nemico come un tempo.
«Cosa credevi? Che ce ne stessimo per sempre a giocare in cantina?», insiste Mike risvegliando in Will, il più fragile del gruppo, la nostalgia della fanciullezza, dell’essere alla pari e di fidarsi ciecamente dell’altro. Le cose cambiano, dicevamo, ed è anche interessante capire come Stranger Things stia conducendo per mani i suoi protagonisti verso l’età adulta. Cosa che scopriremo a partire dal 4 luglio.