«Ballando con le Stelle 2019»: Raimondo Todaro contro tutti. E la polemica degenera
Lo scontro è cominciato alla sesta puntata, quando Raimondo Todaro ha accusato la giuria di Ballando con le Stelle di penalizzare Nunzia De Girolamo in maniera ostinata, senza riuscire a valutarla per quello che riesce a dare sulla pista. «Se Nunzia si merita il quarto posto, finisce sesta. Se si merita il sesto posto, finisce ottava», la replica del ballerino alle frecciatine di Selvaggia Lucarelli, che aveva detto che la coppia «non è da criticare in maniera violenta, ma neanche da elogiare», e al rimprovero di Ivan Zazzaroni, che lo aveva accusato di essere troppo coinvolto per poter essere preso sul serio. Una settimana dopo la polemica si riaccende, e sconfina in territori che trascendono il ballo.
https://twitter.com/stanzaselvaggia/status/1122218199280488448A finire nel mirino è sempre l’assenza di trasparenza che Todaro intravede nei giurati. «Che cosa vuoi dire con questo?», gli chiede la Lucarelli prima che il ballerino inizi a cercare il sostegno del pubblico in studio, che scandisce a gran voce il suo nome. «Visto che siete dalla parte di Raimondo, qualcuno può venire qui a spiegarci che cosa sta dicendo?», insiste la giornalista prima di rispondere alla stessa De Girolamo che la critica per un tweet che aveva postato settimane prima, lasciando intendere che l’ex politica avesse trovato un nuovo modo di raggranellare voti allegando l’immagine di una sua posa seducente durante il programma. «Ci vediamo ogni settimana e se ho qualcosa da dirti te la dico qui», le dice l’ex deputata che, per la Lucarelli, deve confrontarsi per la prima volta proprio con il «prendere i voti». A intervenire, a questo punto, è di nuovo Zazzaroni, che si scaglia nuovamente contro l’ardore di Raimondo: «Raimondo sta recitando la parte di chi si mette contro la giuria perché sa, vista la sua lunga esperienza, che al pubblico piacciono queste cose».
Il ballerino si agita, muove le mani verso l’alto e fa come per liberarsi il collo dalla camicia bianca che indossa, quasi per respirare meglio. «Io sarò anche paraculo come dici tu, visto che sto qui da quattordici anni, ma lo sono sempre meno di te. L’anno scorso hai polemizzato su Ciacci, quest’anno su Suor Cristina: tu fai il bastian contrario del caso dell’anno». Critica a cui Zazzaroni risponde punto per punto, mentre Carolyn Smith e Milly Carlucci provano a sedare gli animi e a riportare l’attenzione sulla gara. Qualcosa, però, sembra essersi spezzato ed è un peccato perché se c’era una cosa che Ballando era riuscita a evitare in questa edizione era proprio trascendere verso toni tanto accesi, che partono dal ballo e arrivano alla politica, che si spostano dallo Slowfox al «popolo» che premia e toglie. Una deriva che, con l’eleganza di Milena Vukotic e la bravura di Dani Osvaldo, c’entra ben poco. Intanto, Milly fa sapere che, causa Eurovision, i prossimi appuntamenti di Ballando saranno due giorni consecutivi: venerdì 24 e sabato 25 maggio per la finalissima.